lunedì 29 dicembre 2014

il miracolo del Natale

Scusate se non sono passata da voi per gli auguri di Natale, mi ero ripromessa di scrivere un post per salutarvi e ringraziarvi del sostegno che mi date sempre ma Natale è arrivato ed è passato in un baleno, le ultime due settimane sono letteralmente volate.
Vi ho lasciate che ero sull'orlo di una crisi di nervi: milioni di cose da fare e zero tempo per farle, stavo davvero crollando, tanto che ho persino finito per abbuffarmi e non lo facevo da tempo immemore. Ero così angosciata che ad un certo punto, oltre a sperare di addormentarmi e risvegliarmi dopo l'epifania senza alcun ricordo del periodo di Natale, ho persino pensato di mandare tutto a monte, di inventarmi una malattia o semplicemente di dire a mia madre e al mio fidanzato che non ce la facevo, che stavo troppo male per partire e rimanere a casa a studiare, nella rassicurante solitudine della mia stanza. Ma non ho avuto il coraggio di portare avanti il mio piano distruttivo, mi sarei sentita immensamente in colpa con le mie cugine che mi aspettavano esaltate e con il mio fidanzato che non era mai stato negli USA prima d'ora e che non vedeva l'ora di fare questo viaggio insieme e alla fine il senso del dovere ha vinto sui miei nervi deboli.
Per fortuna è bastato salire sull'aereo per sentirmi meglio: ormai quel che era fatto era fatto, non dovevo più preoccuparmi di quello che mi stavo lasciando alle spalle - lavoro, regali, saluti - e dovevo guardare solo davanti. È stato come togliermi un macigno dalle spalle, e intendo letteralmente perché avevo la schiena contratta e dolorante come se mi fossi trascinata un sacco di cemento sulle spalle per le ultime settimane; salire su quell'aereo è stato talmente liberatorio che mi è venuto il mal di testa da calo dell'adrenalina, lo stesso che mi viene di solito alla fine di un esame particolarmente impegnativo. 
Arrivare qui è stato un sollievo. Ho smesso di preoccuparmi, ho lasciato che gli altri decidessero per me - cosa fare, dove andare, quando mangiare - e mi sono sentita leggera come non mi capitava da tempo.
Leggera solo metaforicamente perché dal momento in cui ho messo piede in questo Paese ho cominciato a mangiare come un maiale e ho la certezza d'essere ingrassata di almeno quattro o cinque chili (lo sento quando mi muovo, lo vedo nelle foto e lo percepisco da come mi stanno i vestiti che poco prima di partire mi andavano larghi) ma ho resistito alla tentazione di pesarmi. Lo avevo promesso a me stessa e ho mantenuto la promessa: ho una dieta strong che mi aspetta al ritorno e un appuntamento con un endocrinologo che finalmente metterà a posto la mia tiroide, non è il caso di rovinarmi la vacanza cercando di tenere a freno qualcosa che comunque non potrei controllare.
Non dico che sia stato tutto rose e fiori fino ad ora. Ho avuto qualche momento di crisi, soprattutto i primi giorni, anche perché mi ero messa in testa di mantenere almeno il mio allenamento quotidiano e fare un'ora e mezza di ellittica tutti i giorni, solo che ad un certo punto è diventato difficile seguire il mio proposito e stavo scadendo nel ridicolo (una sera mi sono messa a fare esercizio alle due e un quarto) perciò mi sono imposta di darmi una calmata e di non impormi un limite minimo per l'allenamento. Anche dieci minuti sono meglio di niente e bruciare trecento calorie non è come bruciarne mille ma è sempre meglio di non bruciarne neanche una e quindi adesso sto cercando di fare quello che posso quando posso, senza andare in paranoia se non raggiungo i miei obbiettivi.
Ho bisogno di pace, di serenità, di essere più indulgente con me stessa. Sono stufa di provare tutto questo rancore, è stancante e controproducente, voglio riuscire ad amare il mio corpo senza doverlo costantemente combattere. 
Queste due settimane mi hanno regalato una calma che non provavo da tempo - sarà anche che le taglie americane sono estremamente più buone e che sono riuscita a scivolare in una XXS :D - e voglio farne tesoro per l'anno che sta per cominciare. 
Spero che anche voi abbiate passato delle vacanze serene e che siate pronte a lasciare tutte le cose brutte nel 2014 e a portare con voi nell'anno nuovo solo il meglio.
Un abbraccio a tutte!

lunedì 15 dicembre 2014

ansia pre-partenza e "abbuffata"

Peso: 64,9 kg

Mancano ormai una manciata di ore alla partenza - parto martedì mattina, ma domani è una giornata talmente piena che finirà, come al solito, che sarà sera prima che me ne renda conto - e sono in piena crisi.
Provengo da un weekend molto impegnativo a livello alimentare: venerdì sera cena di auguri e saluti con gli amici con menù nemico della dieta (pizzoccheri preceduti da antipasti a base di formaggi e seguiti da brownies e pandoro con mascarpone. Tutto annaffiato da abbondante prosecco e vino), sabato sera altri saluti (per fortuna solo dopo cena, solo due bicchieri di vino) e oggi giro dei parenti del fidanzato con pranzo dai nonni e cena dallo zio a base di cinese take-away (mi sono salvata con mezzo involtino e due forchettate di riso alla cantonese ma mi è toccato un pezzo di panettone col caffè). 
Morale: venerdì mattina pesavo 64 kg, ieri mattina 65.6, questa mattina avevo perso mezzo chilo e domani mattina temo di rivedere il 66. Le mie preoccupazioni non sono infondate, mi basta mangiare un po' di più per metter su mezzo chilo, quindi mangiare molto di più equivale a metter su molto più di mezzo chilo. 
Per di più non ho mai tempo di fare ciclette. Oggi avevo pianificato di essere a casa prima di cena, approfittare dell'assenza dei miei per saltarla e pedalare per un paio d'ore prima di mettermi a scrivere gli ultimi biglietti d'auguri e mettere da parte qualche vestito per non ridurmi all'ultimo secondo, al solito. Invece sono arrivata a casa tardissimo e mentre finivo i maledetti pacchetti (ho impacchettato più io delle commesse della Rinascente!) mi è venuto un attacco di fame nervosa. Non mi capitava da tempo ma sapevo che lo stress di questi giorni mi avrebbe tirato qualche brutto scherzo ed alla fine è successo. 
Come in trance mi sono fiondata in cucina e ho frugato in giro alla ricerca di qualcosa sulla quale avventarmi. Nel forno microonde ho trovato un pugno di pasta fatta a mano da mio padre condita con un ragù di solo pomodoro e l'ho mangiata così, fredda e un po' incollaticcia. Nonostante non stessi nemmeno percependone il sapore ci ho spolverato sopra del grana, però, perché a me il sapore della pasta non piace un granché. Cioè, sono una cretina completa: mi abbuffo di qualcosa che neanche mi fa impazzire quando potevo sfondarmi di fontina avanzata da venerdì o di pandoro, che è uno dei pochi dolci che amo. Non era neanche mezzo piatto di pasta quindi tecnicamente so di non poterla considerare un'abbuffata, anche perché verso la fine ero gonfia, arrabbiata con me stessa e disgustata dal cibo e non ho toccato nient'altro, ma è l'atteggiamento con cui ho mangiato quelle tre forchettate di pasta che mi fa sentire in colpa e mi fa sentire una fallita. 
Ho mangiato con foga, senza sentire il sapore di quello che ingurgitavo, ho mangiato per riempirmi il prima possibile, forse per punirmi per aver mangiato troppo in questi giorni, come a dire "ecco, posso fare ancora più schifo di quel che ho fatto". 
La situazione attuale è il dubbio amletico: andare a dormire con Bach o qualche sonata tranquilla di Mozart in sottofondo e cercare di cominciare la giornata di domani con una discreta carica o pedalare fino alle quattro per bruciare un migliaio di calorie, dormire quattro ore, svegliarmi già stanca e arrivare a sera sclerata come oggi? 

p.s.
l'unica nota positiva della giornata è che questa mattina, forte di una fiducia in me stessa quanto mai effimera, mi sono riprovata dei pantaloni taglia 40 comprati un paio d'anni fa dopo un esame e mi vanno di nuovo (cioè, mi andavano oggi, forse domani saranno di nuovo stretti)!

sabato 6 dicembre 2014

alti e bassi ma tengo duro!



Peso: 65,1 kg

Ragazze, scusate se ultimamente sono un po’ assente ma è un periodo incasinatissimo e il tempo libero è diventato quasi un’utopia (anche perché in ogni ritaglio di tempo la voce della coscienza mi suggerisce di approfittarne per studiare, ma non sempre le do ascolto!). Riprendo fiato in questi tre giorni per poi immergermi nell’ultima pienissima settimana prima della partenza. Devo ancora fare milioni di cose ma cerco di non farmi prendere dal panico e per assecondare il mio lato ossessivo-compulsivo stilo decine di liste di cose da fare e di tabelle, cosa che ho sempre trovato molto rassicurante.
E, per rimanere in tema di liste e di tabelle, ecco due liste parallele di cose positive e negative che mi sono successe in questi dieci giorni, con lo scopo di fare un piccolo bilancio della mia situazione, a quasi un anno dall’apertura del blog.

Cose negative:
1.       Mercoledì avevo il pomeriggio libero e avevo programmato di andare alla Fiera dell’Artigianato per comprare qualche regalo di Natale – per mia fortuna comincio sempre con larghissimo anticipo, per cui non me ne mancano molti da comprare, anche se quest’anno ho avuto pochissimo tempo da dedicare allo shopping natalizio e mi sono dovuta affidare molto ad Amazon e Privalia! – e assaggiare tante cose buone ma mi sono svegliata con nausea e giramenti di testa e dopo pranzo ho dovuto procurarmi il vomito perché stavo malissimo.
2.       A causa della maledetta influenza intestinale ho saltato due giorni di lezione e ora ho tantissimi appunti da copiare, che rubano tempo al già poco tempo che avrei per lo studio.
3.       Ho dovuto rivedere il calendario degli esami che mi ero fatta per la sessione di gennaio-febbraio perché ero stata troppo fiduciosa e ne avevo programmati cinque, mentre probabilmente dovrò sacrificarne uno. Io odio rivedere i miei piani, come avrete ormai intuito, e questa cosa mi ha provocato un pomeriggio intero di bruciori di stomaco e rimorsi di coscienza! Però non voglio rischiare di rovinare tutta la sessione per dare un esame in più, sarebbe sciocco rischiare di abbassare la media quando manca così poco (?) alla laurea.
4.       Ieri sera alla festa di laurea di A., reduce da due giorni di riso basmati in bianco, ho mangiato anche cose che non avrei potuto mangiare e ne ho pagato le conseguenze con un risveglio terribile questa mattina: ancora nausea, mal di pancia e avevo caldissimo. Ho dovuto rimandare un impegno di lavoro e ho passato la mattina a poltrire sul letto, cosa che detesto e che mi fa sentire tantissimo in colpa.
5.       Ho rifatto le analisi del sangue e questa volta il valore del TSH è nettamente sopra il limite, anche se gli altri due valori collegati alla tiroide sono ancora nella norma, il che significa che per adesso il mio corpo riesce a mantenere la tiroide attiva limitandosi a produrre più TSH del dovuto ma dovrò portare i miei esami ad un endocrinologo. Però è l’unico valore sballato che ho (a parte la glicemia bassissima ma quella è routine).

Cose positive:
1.       Alla laurea di A. è andato tutto benissimo, lui ha preso un bellissimo voto, il mio regalo gli è piaciuto moltissimo e alla fine ero soddisfatta di come mi stava il vestito. Le sue compagne di corso hanno detto che ero bellissima e dato che non mi avevano mai vista prima e non avevano motivo di mentire posso anche accettare il complimento.
2.       Ho chiesto la tesi ed ho cominciato a lavorarci. Nei giorni dell’influenza intestinale ho anche scritto qualche pagina, mercoledì ho il colloquio con il professore e spero ne sia soddisfatto. Ho in programma di laurearmi tra settembre e dicembre, quindi ho un bel po’ di tempo, ma avere un argomento su cui lavorare e avere iniziato a farlo mi fa sentire al sicuro, almeno per quanto riguarda la tesi.
3.       L’influenza intestinale mi ha fatto perdere un chilo e mezzo in due giorni! Ma la bella notizia, bella davvero, è che per la prima volta negli ultimi anni non sono stata contenta di prendermi l’influenza intestinale per poter perdere peso senza sforzo ma ci sono rimasta malissimo, il che mi sembra una reazione sana e comprensibile e mi ha fatta sentire una persona molto normale.
4.       Mercoledì mi sono procurata il vomito perché stavo troppo male e so che quando sto così male solo vomitare mi aiuta. All’inizio ero titubante perché non lo facevo da più di un anno e temevo che ripetere un gesto che per un periodo è stato così “naturale” potesse in qualche modo farmici riprendere gusto, invece ho notato con somma soddisfazione che mi ha fatto assolutamente schifo ed è stato anche discretamente doloroso (anche perché buona parte dei miei problemi di reflusso gastrico e bruciori all’esofago, oltre al problema del lievito di recente scoperta, derivano anche dal fatto che ho l’esofago rovinato dagli anni della bulimia) e quindi non penso proprio che lo rifarei più con tanta leggerezza.
5.       Finalmente mi riconosco guardandomi allo specchio. La coltre di grasso che mi rendeva estranea a me stessa si sta finalmente assottigliando e riesco a rivedere i lineamenti del viso, le ossa delle spalle, la forma a clessidra della mia vita. Secondo la dietologa (che vedrò venerdì per l’ultima volta prima di una pausa fino a fine esami) mi troverei solo ad un paio di chili dal mio peso ideale e anche se io non la penso assolutamente così – da vestita, vi dirò, mi piaccio abbastanza, ma in costume o nuda sono ancora piena di ciccia tremolante che deve sparire prima della prossima estate – noto la differenza e la cosa mi fa sentire molto più tranquilla e serena. Non ho più neanche la pretesa di perdere un chilo alla settimana, mi basta mantenere il peso e scendere lentamente ma costantemente. Vorrei essere stabilmente sotto i sessantaquattro prima della partenza in modo da avere un margine abbastanza alto per ingrassare. Ho stabilito che non devo superare i 67-68 al ritorno e spero di poter tener fede alla mia promessa.

Buon weekend, carissime, divertitevi e riposatevi!

mercoledì 26 novembre 2014

guardare ai successi, non ai fallimenti

Peso: 66,4 kg

Eccoci, mancano poche ore alla laurea del mio fidanzato. Mi ero imposta questo giorno come termine per perdere i primi dieci chili ma non ce l'ho fatta. Sono a -9,2, il che rende il traguardo talmente vicino da poterlo sfiorare, come è effettivamente successo sabato, ma non l'ho raggiunto. 
Dopo essermi martoriata per gli ultimi tre giorni, tuttavia, ed aver cenato con tre cucchiaiate di purè, ho deciso che affronterò la giornata di domani con un altro spirito, cercando di considerare il punto cui sono arrivata come un successo, non come un fallimento.
Alla fine, a parte quegli ottocento maledetti grammi, in questi mesi tante cose sono cambiate in positivo: ho ricominciato a farmi dei piccoli regali (l'ultimo proprio ieri: ho comprato un paio di scarpe nuove da abbinare al vestito!), mi sono sentita di nuovo bella, ho fatto shopping, sono andata dal parrucchiere, e ho perso nove chili. 
Undici settimane senza scivoloni, senza digiuni e senza abbuffate, senza fame compulsiva, rari episodi di stomaco chiuso per lo stress, senza vomito. Ho diminuito l'esercizio quotidiano, e soltanto tre volte nell'ultimo mese ho bruciato più di 1300kcal sulla ciclette. 
Non sono ottocento grammi che faranno la differenza. Quando ho comprato il vestito pesavo due chili in più, del resto. Ho i capelli più ordinati e voluminosi, un nuovo rossetto spettacolare e nessuno penserà ai miei ottocento grammi di troppo.


[In realtà forse una delle cose che mi ha più messa in crisi nell'ultimo periodo è che nessuno sembra aver notato che sono dimagrita, nessuno ha fatto commenti, nessuno si è "complimentato" con me. So che non dovrei lamentarmene visto che lo stesso atteggiamento, mentre ingrassavo, m'era parso una gran dimostrazione di buon gusto, ma ho paura che non si veda abbastanza, anche se forse i miei amici sono solo preoccupati di alimentare la mia ossessione.]
Insomma, sono una perfezionista di merda, l'autocritica è il mio pane quotidiano, potrei elencare cento difetti e solo qualche pregio di poca importanza ma questa sera ho deciso che domani non mi farò rabbuiare dal verdetto della bilancia, quasi certamente discorde dai miei piani, ma cercherò di prendere tutto il meglio perché un po' me lo sono meritata. E poi lo devo al mio fidanzato, che si sorbisce da anni le mie paturnie e domani è il SUO giono. Ma soprattutto lo devo a me stessa. Posso farcela.
Vi stringo forte, il vostro sostegno è importantissimo!

domenica 23 novembre 2014

-10, battuta d'arresto e solite paranoie

66,9 kg

Il peso è ancora padrone indiscusso del mio umore, è, letteralmente, l'ago della bilancia della mia felicità.
Ieri ho toccato i menodiecichili dall'inizio della dieta. 65.5 kg, il secondo gradino della scala dei miei obiettivi. Mi sentivo bella e leggera, piena di voglia di fare e di energie. Ho lavorato mattina e primo pomeriggio ma appena finito sono uscita col mio fidanzato, sono andata a scattare delle belle foto, a prendere un caffè in un bar che ci piace tanto, poi ho dato una mano a mia madre che aspettava amici per cena e ho preparato tantissimi antipasti sfiziosi e infine mi sono preparata per uscire dedicando quasi cinque minuti al trucco - di solito uso solo eye liner, mascara e rossetto e ci metto circa mezzo minuto per truccarmi! - e sperimentando un nuovo rossetto che ho comprato giovedì pomeriggio sedotta dalle moine di una di commessa molto abile. Avevo una cena pallosa che mi sarei risparmiata volentieri ma ci sono andata con un mood decisamente positivo e alla fine non è stata neanche così male.
Rovescio della medaglia: oggi un chilo e mezzo in più di ieri mattina. E così, domenica pigra e svogliata, le ore scorrono lentissime e mi sento gonfia, goffa, mi sembra che il grasso debordi dai leggings che ho usato per fare due ore di stepper nel disperato (e vano) tentativo di scrollarmi di dosso questa brutta sensazione. Mi sento pesante e mi pesa tutto quello che ieri mi dava la carica: ho davanti una settimana pienissima d'impegni - laurea del fidanzato, due giorni via insieme per staccare dopo settimane impegnative e stancanti, uno spettacolo con la compagnia di teatro con cui recito, tanto lavoro (= tante risorse per i regali di Natale!), cominciare ad addobbare casa... - e avrei voluto cominciarla con uno spirito diverso.
E vorrei ancora. Cioè, voglio ancora. 
Ma alla parte razionale di me che vorrebbe prendermi a sberle e ricordarmi che il chilo in più è dovuto alla mangiata di ieri sera, che domani peserò già di meno, che non dovrei star qui a dannarmi l'anima perché se mi vedevo carina ieri lo sono anche oggi e cose varie, risponde una più subdola vocina che s'insinua costantemente nel mio cervello e mi ripete: "Se basta una cena per farti riprendere un chilo e mezzo, cosa succederà a Natale?".
Io ci provo a non ascoltarla, a metterla a tacere, a ignorarla o a sovrapporle voci diverse meno disfattiste ma poi torno a pensarci e ho paura di riprendere dieci chili in sedici giorni, di ritornare grassa come due mesi fa. Perché io non posso mangiare come le persone normali. Due giorni di dieta "normale" e metto su due chili. Devo seguire un regime alimentare costante, equilibrato, povero di grassi per non ingrassare, ma so che dai miei parenti sarà impossibile. Sia perché loro inorridirebbero al pensiero che per me settanta grammi di riso basmati al curry siano un pasto completo, sia perché io non voglio crear loro problemi, costringerli a comprare e cucinare delle cose apposta per me, e non voglio sembrare un'ospite ingrata rifiutando quello che mi offriranno né un'anoressica viziata pretendendo verdure grigliate mentre loro si sbafano quintali di dolci.
Questo non significa che io mangerei quintali di dolci. Ma la mia idea sarebbe quella di mangiare quello che mi viene proposto semplicemente in dosi inferiori ed evitando gli abbinamenti che devo evitare, oltre al lievito, per quanto possibile. Mi sembra un buon compromesso, la maniera migliore per non destare sospetti e preoccupazioni senza vanificare il mio lavoro. Ma se una cena più abbondante del solito - ma con nulla di davvero grasso, ho mangiato risotto provola e noci e un filetto di pesce con le patate, oltre ad uno striminzito antipasto a base di salumi (tre fette) e a mezza fetta di torta! - mi fa ingrassare di un chilo e mezzo, allora il mio piano s'infrangerà miseramente. Mangiare "di tutto un po'" mi farà comunque diventare una balena, cosa che del resto è successa mangiando normalmente negli ultimi due anni. Lievito, come le maledette focacce che non posso mangiare, mangiando quello che le persone normali mangiano ogni singolo giorno. 
L'idea di non poter mangiare normalmente se non a costo di ingrassare di tre-quattro chili a settimana mi fa impazzire. E mi fa impazzire l'idea di non riuscire ad essere felice per l'imminente partenza perché sto cercando su Amazon una bilancia sottile e leggera da infilare in valigia per potermi comodamente pesare ogni mattina e perché continuo a pensare ossessivamente a quanto ingrasserò. Mi sento impotente e allo stesso tempo arrabbiata con me stessa perché riesco ad essere positiva solo quando le cose vanno come vorrei. E così son capaci tutti, ci mancherebbe.
Sono una cretina, lo so.
Perdonatemi le paranoie, so che non vi erano mancate.
Buona domenica a tutte!   

domenica 16 novembre 2014

peso e diete, come ci condizionano gli uomini



Peso: 66,1 kg

Qualche giorno fa il mio ragazzo è andato a pranzo con il ragazzo della mia migliore amica e mi ha riferito uno stralcio della loro conversazione. Si parlava d’altro quando all’improvviso il ragazzo della mia amica ha chiesto se si notasse che L. è dimagrita, il mio ragazzo ha detto che non l’aveva notato ma che ci avrebbe fatto caso la prima volta che ci fossimo visti, al che lui ha aggiunto “Ha perso tre chili, ma devo fargliene perdere altri sei.”
Lui è davvero ossessionato dalla questione, forse anche perché sua madre, nonostante abbia quasi sessanta anni, è ancora una bella donna ed è molto magra e attenta alla linea. La mia amica, comunque, non è per nulla grassa, anzi, forse è più magra di me (dico forse perché ha una conformazione fisica molto diversa dalla mia e quindi è difficile dire chi di noi sia più magra, abbiamo il grasso distribuito in maniera diversa, diciamo!) ma lui le ha sempre fatto un sacco di storie sul peso (fino ad arrivare a dirle che l’avrebbe lasciata se non avesse perso sei chili, qualche anno fa), ma ultimamente sta davvero esagerando: le toglie le cose dal piatto quando siamo a cena insieme, conta le calorie dei loro pasti quando mangiano insieme e qualche giorno fa, orgoglioso perché lei aveva rinunciato alla pasta a pranzo, le ha detto “Non ti senti meglio ora che pesi meno di me?”. Tra l’altro la cosa che mi dà più fastidio è che adotti questo comportamento davanti a tutti, che racconti ai suoi amici di come la “controlla” e che addirittura dica in giro quanto pesa lei.
Lei sembra non dargli troppo peso, ma non so come la viva in realtà. Io per esempio non potrei mai sopportare un atteggiamento del genere, credo che reagirei con sclerate e pianti se il mio fidanzato osasse comportarsi così, per di più in pubblico.
Non è neppure il primo caso che mi capita di fidanzati sfacciati e senza tatto. L’ex di una mia cara amica le diceva costantemente che aveva i polpacci da calciatore e che avrebbe dovuto pesare meno di cinquanta chili per essere davvero bella.
Forse io sono particolarmente sensibile sulla questione per via dei miei trascorsi personali e se non avessi avuto problemi di dca non mi farebbe arrabbiare tanto ma lo trovo davvero irrispettoso e fuori luogo. Insomma, va bene la sincerità, va bene che il tuo ragazzo ti faccia notare che hai messo su qualche chilo anche per spronarti a rimetterti in linea, va bene fare commenti onesti se ti metti una gonna che ti fa sembrare un cotechino, ma di qui a importi pranzi a base di zucchine scondite e a prender nota del tuo peso…stiamo scherzando?! Secondo me è davvero lesivo della libertà e della dignità di una persona. Non dovrebbe farlo nessuno, meno che mai l’uomo che dovrebbe amarci, rispettarci e proteggerci.
Forse il mio fidanzato esagera al contrario, nel senso che lui si astiene programmaticamente dai commenti sul peso. Non commenta se ingrasso o se dimagrisco, tranne se la cosa diventa davvero esagerata; ad esempio quando ero arrivata a sfiorare i 76 kg mi aveva detto che ero gonfia e dovevo perdere un po’ di pancia oppure due anni fa, dopo la dieta Dukan, quando ero ritornata alla 38 mi diceva che gli sarebbe piaciuto che mettessi su qualche chilo perché sentiva le mie ossa quando dormivamo insieme ma in generale cerca di non sfociare mai in commenti sul peso, anche quando mi fa dei complimenti o degli appunti su come mi stanno i vestiti.
Del resto è comprensibile visto che, come dicevo a Beky, lui era mio amico nel periodo più buio della malattia e mi ha vista quando pesavo meno di quarantacinque chili, svenivo ogni due per tre e in classe stavo sempre seduta durante l’intervallo perché non avevo le forze per andare a prendermi il caffè, e mi ha confessato più volte che ha paura che io possa ripiombare nel baratro, perciò sono certa che lui si autocensuri spesso per non alimentare le mie ossessioni, ma credo ad ogni modo che fidanzati, mariti e compagni non dovrebbero interferire troppo con una questione così intima come quella del peso. Lo trovo ancor più offensivo di quei fidanzati che convincono le proprie donne a rifarsi il seno o il naso o qualsiasi altra parte del corpo: è una dimostrazione alquanto triste di materialismo e superficialità.
Voi cosa ne pensate? E quanto coinvolgete (o avete coinvolto, o coinvolgereste) i vostri uomini nella questione? Vi supportano nelle diete o ne hanno paura? Sanno dei vostri problemi o glieli teneti nascosti? E qualcuno di loro vi ha mai spinte a dimagrire per assecondare un proprio canone di bellezza?

giovedì 13 novembre 2014

giorni felici

Peso: 67,7 kg

Il post di Viellina, con la sua positive challenge, mi ha fatto realizzare che uso questo spazio principalmente per scrivere cose tristi, il che per certi versi è totalmente comprensibile, del resto, come disse una mia professoressa del liceo a qualcuno che le aveva chiesto come mai le poesie più belle della storia letteraria italiana siano tutte deprimenti, chi è felice non scrive, vive.
Tuttavia questa sera voglio andare un po' controcorrente e mettermi alla prova, perciò cercherò di aggiornarvi solo sulle cose positive che mi sono successe dall'ultima volta che ho scritto. 
  1. Oggi io e il mio fidanzato facciamo quattro anni insieme. Per festeggiare ieri sera siamo andati a cena sul tram - è una carrozza di metà ottocento e si mangia mentre lentamente percorre le vie del centro storico - ed è stato stupendo e molto romantico, anche perchè la pioggia e le luci rendevano tutto davvero spettacolare. La serata si è conclusa con lo scambio dei regali, A. mi ha preso un anello bellissimo solo che dovremo andare a cambiarlo perché è almeno di due misure più largo del mio dito. La cosa, a me che qualche anno fa mi sarei fatta decine di paranoie sul bad omen, non mi ha sconvolta troppo, spero solo di trovarlo uguale della mia taglia perché è davvero bello.


  2. A cena ho mangiato tutto (anche perché c'era un mix delle mie cose preferite: patate, gnocchi, zola, polenta...) mettendo da parte le voci nella mia testa e ho bevuto almeno tre bicchieri di vino rosso, che io adoro e non bevevo da tempo. 
  3. Mi sono sentita bella come non mi capitava da mesi, forse più di un anno, con un vestitino molto stretto in vita e le scarpe altissime. Ero persino andata a farmi fare la piega dai cinesi ma era umidissimo e i capelli si sono smontati prima della fine della serata.
  4. Nonostante gli sgarri di ieri sera questa mattina pesavo "solo" settecento grammi più di ieri mattina. Il peso sembra essersi finalmente sbloccato e per fortuna la serata fuori non ha inciso troppo, il che mi ha permesso di essere più tranquilla e indulgente con me stessa e questa mattina mi sono comprata una gonnellina color senape, per premiarmi.
  5. Martedì ho visto la dietologa, mi ha detto che quando mi sembra che il peso si blocchi non devo assolutamente mangiare di meno, anzi, perché così renderei il metabolismo ancora più lento. Mi ha detto che è normale che succeda e che devo avere pazienza perché d'ora in poi perdere peso sarà più difficile visto che mi avvicino al peso giusto per il mio corpo (giusto secondo lei, secondo i miei calcoli dovrei perdere ancora una decina di chili).
  6. Ho comprato il vestito per la laurea del mio fidanzato. Sono stata a lungo indecisa perché ha degli inserti in pelle e mi sembrava troppo "aggressivo" ma ho pensato che sarà un bel contrasto col mio viso da bambolina e ho deciso di osare. Avrò fatto bene?
  7. Oggi pomeriggio sono stata presa dalla mia abulia ma non mi lascio frenare: domani ho la giornata libera (non vado a lezione perché c'è sciopero dei mezzi e non lavoro nel pomeriggio) e quindi potrò dormire fino a tardi, studiare e poi nel pomeriggio esco con A. per cambiare l'anello e cercare la cravatta per la sua laurea.
Mi fa davvero strano aver scritto un post intero senza lamentele, ma ve lo meritate visto che vi subite tutte le mie paturnie.
Un bacio!

   

martedì 4 novembre 2014

blocco ponderale = blocco mentale ?



Peso: 68,1 kg

Nelle ultime due settimane ho perso solo mezzo chilo. Anzi, già dire che l’ho perso è un’affermazione impegnativa, dato che in realtà si tratta di perdere-rimettere-riperdere gli stessi settecento grammi da più di dieci giorni.
Il mio corpo si è bloccato. Mangio sano, faccio sport, cammino il più possibile e cerco di non eccedere neanche nella serata-sgarro (ok, sabato sera ho mangiato la polenta, ma mi ero preparata con un pranzo a base di bresaola e verdure grigliate e tre ore di ciclette) ma non mi schiodo dal sessantotto.
La cosa curiosa è che mi è successa la stessa cosa anche il mese scorso, quando mi ero fossilizzata sul 71 per due settimane, tra l’altro nello stesso periodo del mese. Non posso neanche addossare la colpa al ciclo perché prendo la pillola da molti anni e comunque non sono nella fase di sospensione.
Il mio fidanzato sostiene che il peso tenda a bloccarsi perché sono vicina al mio peso ideale, ma credo che lo dica soltanto perché non sa quanto pesi davvero. Settimana scorsa gli ho chiesto di dirmi, a occhio e croce, quanto peso secondo lui e lui ha risposto “cinquantaquattro chili”. Ho riso, ma non gli ho detto la verità, al che lui si è convinto che pesi ancor meno, ma deve avere delle fette di prosciutto davvero spesse davanti agli occhi, o forse è soltanto colpa del fatto che la sua ex coinquilina che pesa settanta chili sembra molto più grossa di me perché ha il grasso concentrato nella parte superiore del corpo – braccia e pancia, soprattutto – e quindi settanta chili su di me fanno un effetto diverso.
Il problema è che non sono ancora abbastanza stabile mentalmente da accettare battute d’arresto di questo tipo. Mi assale subito la frustrazione e incominciano ad attanagliarmi dubbi di ogni sorta che girano tutti intorno a questo perno: sarà la strada giusta per ristabilire l’equilibrio del mio corpo o finirà come al solito che dopo aver raggiunto il risultato sperato ricomincerò a mangiare normalmente e di conseguenza a ingrassare di due chili alla settimana?
Sono anche preoccupata per Natale. Come vi accennavo passerò venti giorni negli Stati Uniti con il mio fidanzato e i miei parenti che ci ospiteranno sono ossessionati dalla mia (presunta) magrezza, complice il fatto di avermi vista anche nel pieno della malattia, così ogni volta che vado da loro (o che loro vengono qui) mi nutrono come se dovessero ricavare del foie gras alla fine della mia permanenza. E io speravo di arrivare alla partenza con dieci chili in meno rispetto a settembre, non tanto per poterli riprendere allegramente prima del ritorno in Italia, quanto per sentirmi meglio con me stessa e per non partire troppo angosciata, rischiando che queste ansie mi rovinino la bellissima vacanza e il Natale con le persone che amo e che purtroppo non vedo spesso quanto vorrei.
La cosa che mi fa più arrabbiare è che basta una deviazione dal mio piano per sprofondarmi nello sconforto. Duecento grammi in più sulla bilancia sono in grado di mettermi in crisi e io non voglio che un maledetto numero abbia questo potere su di me, sono stanca di essere schiava di un oggetto.
Così sto cercando d’impormi di concentrarmi sui lati positivi e smettere di pensare che alla laurea del mio fidanzato non peserò sessantacinque chili come avevo sperato. Ad esempio, finalmente rientro comodamente nella quarantadue. Anzi, la 38 di Zara mi sta di nuovo larga in vita e anche se questo significa che i pantaloni non mi vestono mai perfettamente non posso nascondere di esserne soddisfatta.



Cerco di curarmi esteriormente sperando che questo mi curi anche dentro e devo dire che a volte funziona e che nelle ultime settimane mi è capitato addirittura di trovarmi carina guardandomi allo specchio. Non sono ancora andata dal parrucchiere, però ho comprato dei bigodini morbidi che posso tenere la notte e sono molto soddisfatta dei risultati sui miei capelli.
Devo fare di tutto per evitare che lo stallo del peso si traduca in uno stallo dell’umore perché sono stanca di odiarmi.