venerdì 25 aprile 2014

come tutto è cominciato - breve storia del mio DCA



Ieri sera sono uscita con un amico e ho disatteso  la promessa fatta a me stessa di non cenare ordinando qualcosa di troppo calorico nel locale in cui eravamo andati per bere (e solo bere) qualcosa. Sono andata in bagno e per qualche istante ho pensato di infilarmi due dita in gola ed eliminare il senso di colpa, ma poi sono stata troppo forte o troppo debole per farlo. Mi sono rialzata e nel farlo ho avuto un flash della mia prima volta con il vomito autoindotto, il giorno in cui tutto cominciò.
Era l’ottobre del 2008 ed io ero ad una festa, in bagno mi ero attardata a guardarmi allo specchio, venivo da anni di disturbo d’ansia generalizzato e attacchi di panico e guardarmi allo specchio era sempre stato per me motivo di sollievo durante gli episodi più gravi di depersonalizzazione, mi aiutava a capire che ero ancora io, nonostante mi sentissi esterna al mio corpo. Quella sera, tuttavia, lo specchio non fu affatto rassicurante e mi restituì il riflesso di qualcuna che non ero io, non potevo essere io: una ragazza cicciona e sgraziata che s’era scioccamente infilata in un tubino nero che sottolineava tutti i suoi chili di troppo e il taglio di capelli – appena fatto e col quale mi ero tanto pavoneggiata perché mi sentivo grande e vamp – enfatizzava un volto paffuto, con un accenno di doppiomento. Nello specchio c’era una specie di bambola di porcellana gonfiata con un compressore.
Fu in quel momento che decisi di dimagrire e, per suggellare la mia decisione con un gesto eclatante, mi cacciai due dita in gola e vomitai tre volte, per essere sicura di aver buttato fuori dal mio corpo tutta la mia cena. Ebbe inizio una fase di bulimia che durò per un paio di mesi; era il mio graduale allontanamento dal cibo: avevo sempre adorato mangiare, il cibo era stato per me un alleato fedele in tanti momenti difficili, non potevo semplicemente dirgli addio da un giorno all’altro, così mangiavo in maniera più o meno normale e poi scappavo in bagno a vomitare.

Poco dopo Natale, ad ogni modo, decisi che vomitare dopo aver mangiato non mi bastava più: dovevo smettere di mangiare, e fui categorica. Smisi di fare colazione – tanto la facevo al bar della scuola, non avrei destato alcun sospetto nei miei genitori che non avrebbero mai saputo che i due euro che mi davano per caffè e brioche finivano dritti nel fondo vestiti taglia 38 – e a pranzo mangiavo barrette ipocaloriche o due quadratini di cioccolata. A cena, se non trovavo una scusa per saltarla, mangiavo mezza piadina, una fetta di tacchino scondito, verdure alla piastra e cose così. Non mangiavo mai più di 500kcal al giorno, e funzionava incredibilmente bene. Il mio corpo, abituato a ricevere un apporto calorico superiore al necessario, di punto in bianco si trovava a dover fare i conti con la denutrizione: persi più di trenta kg in poco più di sei mesi. A maggio 2009 arrivai a toccare i 43 kg, da 74 che ero.
Naturalmente stavo malissimo: non dormivo quasi più perché avevo troppa fame per addormentarmi e perdevo i capelli a ciocche, tanto che impiegavo quasi mezz’ora ogni mattina per sistemarmeli in modo che non si vedesse che stavo diventando calva, mi facevano male i muscoli e le ossa e quasi ogni giorno avevo cali di pressione e svenimenti, vedevo sempre delle macchie nere ai bordi del mio campo visivo.
Avevo deciso di dimagrire per diventare bella e invece ero diventata un mostro: occhiaie scure, volto scavato e ossa sporgenti non passavano inosservati e presto i “come sei dimagrita!” diventarono “sei uno scheletro, dovresti mangiare qualcosa”. In quel periodo, comunque, non m’importava di essere brutta. Mi piaceva quando i miei genitori, mia zia, i miei amici o persino i professori mi dicevano che stavo diventando troppo magra. Per me non esisteva un “troppo magra” ma solo un “troppo grassa”. Sentivo le ossa logorarmi la pelle del bacino eppure allo specchio continuavo a vedermi enorme e mi nascondevo sotto vestiti sempre più larghi e deformi. Avevo raggiunto il mio sogno di comprare vestiti taglia 38 ma li compravo comunque più grandi per nascondere i rotoli di ciccia che vedevo solo io.
Ad essere sincera, non so esattamente come ne sia uscita senza finire in qualche clinica. In parte mi ha salvata una folle paura degli ospedali – una notte fui convinta di essere vicina alla morte: avevo attacchi di panico in continuazione da più di quattro ore e gli arti superiori, per una questione di ossigenazione che non mi è ancora del tutto chiara, erano paralizzati. – e l’amicizia con una ragazza, anoressica dall’età di quattordici anni, che per tutti i primi tre anni del liceo aveva fatto avanti e indietro dalle cliniche, arrivando a sfiorare i ventotto kg. Poi contribuirono anche cose ben più frivole – la paura di perdere tutti i capelli, dover rinunciare ad andare in discoteca perché non avevo le forze per ballare, non accettare più gli inviti alle feste per paura che ci fosse del cibo: perché ero dimagrita se nessuno poteva vedere quant’ero magra?
Così in vacanza con le mie amiche ricominciai a mangiare senza contare scrupolosamente le calorie e a settembre pesavo 49 kg, il peso che allora – e anche adesso, a dire il vero – consideravo perfetto.
Scusate per il post lunghissimo e forse troppo noioso, ma penso sia un’occasione per conoscerci meglio, scoprire come tutto è iniziato. Perciò, se vi fa piacere, naturalmente, sarei curiosa di sapere com’è cominciata per voi. Un bacio grosso!

mercoledì 23 aprile 2014

le ultime parole famose

Peso: dato non pervenuto

Avete presente il buon umore di cui parlavo nell'ultimo post? Ecco, è stato ingoiato da una nuova ondata di sconforto e scoramento, è stato travolto dalle tonnellate di cibo ingurgitate negli ultimi giorni. Non mangiavo così tanto da mesi, forse da prima di Natale, ed è stato orribile. 
Era andato tutto bene fino al giorno di Pasqua: nonostante i molti impegni avevo mantenuto un regime alimentare equilibrato e poco calorico, fatto diligentemente i miei esercizi e le mie orette di cardio su stepper e ciclette ed ero soddisfatta della mia ritrovata forza di volontà. Il giorno di Pasqua ho mangiato il giusto, abbastanza da non destare sospetti ma senza sentirmi piena alla fine, ho saltato la cena e ho bruciato 1000kcal. Insomma, per un giorno di festa niente male.
Il problema è arrivato con Pasquetta. L'atmosfera molto più conviviale e il menù più invitante hanno giocato un ruolo fondamentale, in più dovendomi barcamenare tra fornelli e supermercati non ho avuto tempo neppure di fare il mio allenamento quotidiano di 30DS, nonostante avessi puntato la sveglia prestissimo per recuperare tempo. 

Fatto sta che in una giornata ho ingurgitato le calorie che di solito mangio in una settimana, e non sto scherzando. Piatti troppo conditi e annaffiati da abbondante, abbondantissimo, vino. Ho mangiato perchè avevo fame, perché mi stavo divertendo e non ci pensavo e perché i miei amici vogliono vedermi mangiare. Ho mangiato tutto il giorno, finché davvero non ce la facevo più, e la sera mi sentivo lo stomaco scoppiare, avrei voluto vomitare tutto ma c'era troppa gente e mi sentivo in colpa.


Ieri ho dato fondo agli avanzi. Non è che abbia mangiato davvero così tanto - è tanto per me, ma non è tanto in generale - ma l'ho fatto con il mood sbagliato, con la rassegnazione e il disgusto dei periodi in cui sono obesa, quasi come in un attacco di binge, benché non abbia toccato dolci o gelati e mi sia limitata a mangiare quello che avevano nel piatto anche gli altri. Non so, era la modalità con cui mangiavo che mi fa pensare alle abbuffate di un tempo: l'avidità e la voracità di chi mangia per sentirsi la pancia piena, senza alzare lo sguardo dal piatto nemmeno per guardare negli occhi la persona con cui si sta parlando, non so se avete presente la sensazione.
Oggi voglio riprendere in mano la situazione, non voglio crogiolarmi nella disperazione e continuare a fare schifo perchè "tantormai", voglio recuperare gli esercizi, ricominciare ad allenarmi seriamente e a contare le calorie. Pensavo di mangiare uno yogurt a pranzo e un'insalatona a cena, o viceversa. Mi sento anche affaticata dal vino, dal fumo e dai grassi di questi due giorni e voglio disintossicarmi oltre a perdere il peso accumulato.
Tra parentesi, questa mattina avrei dovuto pesarmi ma ho rimandato a quando mi sentirò meglio con me stessa, ho paura di aver messo su tre o quattro kg in due giorni e anche se razionalmente so che non è possibile preferisco rimettermi in carreggiata prima di ricevere l'ineluttabile schiaffo da parte della bilancia.
Dai, non posso mollare a ventiepassa kg dal mio obiettivo, giusto?

p.s.
Ad Ana del Cane che mi chiede una foto di adesso confesso che non ho foto a figura intera recenti perché odio il mio corpo e cerco sempre di farmi fotografare a mezzo busto o in primo piano, però due post fa ho pubblicato una foto di me dal collo alle ginocchia, che, malgrado l'incompletezza, rende un po' l'idea della mia forma fisica attuale.

venerdì 18 aprile 2014

motivazione ritrovata e prova costume alle porte

Peso: 71,4 kg
(-4 kg; 21,4 ancora da perdere)
Oggi sono di buon umore: mi sono svegliata tardi, ho fatto una colazione abbondante con l'intento di saltare il pranzo (era troppo tardi in ogni caso per fare sia colazione che pranzo, e tra i due ho preferito fare colazione, per avere subito le energie necessarie) e poi ho fatto i miei esercizi.
Sono al quarto giorno del 30 Days Shred e devo dire che per ora sono soddisfatta: il secondo giorno avevo tutti i muscoli doloranti ed ero contentissima (è un buon segno, vuol dire che avevano lavorato davvero) anche perché paradossalmente mentre mi allenavo - sia durante i venticinque minuti di 30DS sia durante il mio solito allenamento cardio di ciclette e stepper - non sentivo alcun dolore. Poi ho già notato dei miglioramenti dal primo giorno, almeno nella resistenza: il primo giorno sono arrivata alla fine dell'allenamento davvero provata e mi ero dovuta fermare due volte, mentre adesso mi sento più carica di quando inizio e non mi fermo neanche per bere. Anche per questo li faccio al mattino, mi sembra che mi diano la forza per affrontare tutta la giornata.
Ieri sera sono uscita a cena ma, complice il fatto di aver mangiato apposta molto poco a pranzo e aver fatto due ore di ciclette, non mi sono fatta troppi problemi e ho mangiato il giusto, rinunciando solo a ciò che avrei mangiato controvoglia, come il dessert, che non ordino quasi mai perché non sono un'amante dei dolci, come forse già sapete.
Stasera vado ad una festa ma - finalmente! - è una festa che non prevede cibo perché è in tarda serata e quindi posso mangiarmi la mia insalatona in pace e andare a smaltire lo smaltibile ballando tutta la notte. Non provo il vestito che intendo mettere da dieci giorni e spero che mi stia meglio di allora. I pantaloni che ho messo ieri sera per uscire mi cadevano molto meglio e di profilo la pancia sembra piuttosto piatta; ho perso solo quattro chili, però sono anche un bel po' più tonica quindi spero che questo aiuti a camuffare la mia abbondante ciccia.
Comunque, dicevo, ho ritrovato un po' della mia antica motivazione, quella grazie alla quale ho perso decine di chili in passato. Mi sento più fiduciosa e ho voglia di veder comparire sulla bilancia un numero che inizi con il 6, magari già settimana prossima. O tra due settimane, l'importante è che il 7 non ricompaia mai più. 
Sono stufa di essere grassa, e poi ormai siamo in odor di costume e tocca fare il cambio degli armadi. E' un momento che mi mette sempre un sacco di angoscia e cerco di ritardare in ogni modo, ogni anno. Vivo malissimo la prova costume e ci stavo male anche quando pesavo trenta kg meno di ora. Anzi, come credo di aver già detto, l'estate dei miei quarantacinque kg andavo in spiaggia vestita con kaftani e prendisole lunghi, convinta di essere troppo grassa per esporre il mio corpo disgustoso agli occhi altrui. Il mio problema è che quando sono in spiaggia ho la costante sensazione di avere gli occhi di tutti addosso, quando mi muovo per raggiungere il bagnasciuga o per andare a prendermi una bottiglia d'acqua al bar mi sembra che tutti seguano con lo sguardo lo schifoso ondeggiare della mia ciccia sulle cosce e che tutti ne provino disgusto e orrore. Vedo le persone ridere e sono certa che ridano di me, ho la netta sensazione di essere la più grassa, la più sgraziata, la più sudaticcia e la più brutta dell'intero stabilimento e non c'è modo di dissuadermi, anche se arriva una mandria di ciccione in perizoma

Io vorrei tornare almeno al fisico di quest'ultima foto per quest'estate, almeno per essere "presentabile" per poi puntare a quello della terza, che è il mio preferito. Cosa dite?

martedì 15 aprile 2014

30 days shred

Peso: 71,8 kg
(-3,6 kg; 21,8 kg da perdere)

Nei commenti all'ultimo post, quello in cui mi lamentavo dell'enormità delle mie cosce, resa ancor più evidente dalla notevole discrepanza con il punto vita, Bianca A. del blog Leone in Gabbia ha scritto che per modellare le cosce sta seguendo un programma chiamato 30 days shred.
Non ne avevo mai sentito parlare prima ma il nome eloquente (sbriciolamento in trenta giorni, letteralmente) mi ha incuriosita e così mi sono imbarcamenata in una ricerca approfondita su Google. In pratica si tratta di un programma di fitness ideato da una personal trainer americana di nome Jillian Michaels che si propone di rimodellare qualsiasi corpo in trenta giorni, con tre livelli di allenamento a circuito da venticinque minuti circa l'uno.
 L'idea che in poco meno di mezz'ora al giorno di fatica si possano ottenere risultati così soddisfacenti mi ha allettata non poco, come potrete immaginare, così questa mattina, approfittando anche di essere sola a casa, ho fatto partire il video del livello 1 e mi sono messa alla prova.
L'allenamento a circuito si compone di una parte cardio, con jumping jacks, corsa sul posto e simili, di una parte di forza con pesi e affondi con i pesi (io ho usato i pesi da 2kg ma credo che ci si possa regolare in base alle proprie abitudini, quindi usarli sia più leggeri che più pesanti) e di un minuto di addominali (la mia parte preferita, l'aspettavo con ansia per avere un momento di tregua).
La difficoltà è che la Michaels suggerisce di non fermarsi mai, né a riprendere fiato né a bere e vi assicuro che è davvero faticoso reggere venticinque minuti di esercizi serrati senza un attimo di pausa. Io mi sono fermata due volte, una perchè mi tiravano tantissimo i polpacci nei saltelli (massaggio di quindici secondi e poi ho ripreso) e un'altra perché mi stavo disidratando ma ho bevuto saltellando, quindi posso considerarla una pausa meno grave.
Ci vuole costanza - cosa che mi appartiene poco - e dedizione ma voglio provare a seguire questo programma per un mese e vedere se mi dà i risultati promessi. Per ora mi sento le braccia a pezzi, perciò direi che l'idea dello sbriciolamento c'è.
Qualcun'altra di voi ha provato/sta provando?

sabato 12 aprile 2014

Vitino da vespa VS culo che fa provincia

Peso: 72,1
(-3,3 kg; 22,1 da perdere)

Ieri mattina ero a casa da sola e ne ho approfittato per scattarmi qualche foto. Lo faccio abbastanza spesso: mi metto in mutande davanti allo specchio e scatto in diverse angolazioni. Poi archivio tutto in una cartella con data e peso e seguo le trasformazioni del mio corpo. Avevo iniziato anni fa su suggerimento dell'analista che sosteneva che guardarmi in fotografia mi avrebbe aiutata ad avere un'idea del mio corpo più oggettiva di quella che mi facevo guardandomi allo specchio; all'epoca non aveva funzionato, perché mi vedevo obesa nelle foto come dal vivo, mentre ora effettivamente riguardandomi nelle foto riesco ad essere molto più obiettiva.

 Per esempio, nonostante l'obesità imperante (e mi scuso con quelle di voi che sono attente alle thinspo e quant'altro per la pubblicazione di queste foto terribili, ma potete usarle come motivazione inversa, del tipo "ecco come NON voglio diventare") posso constatare che il punto vita e la pancia in generale non sono molto lontani da come vorrei che fossero. Le cosce, invece, sono uno schifo disumano.
Il che, comunque, è il mio grande cruccio da anni. Quando ero davvero magra avevo le costole e le ossa della cresta iliaca talmente sporgenti che non potevo prendere il sole sdraiata sulla pancia perché le ossa premevano sulla pelle e, oltre a provocarmi non poco dolore, mi logoravano la pelle. Eppure avevo ancora del grasso sulle cosce! Sembra impossibile ma, benché pesassi davvero poco e il mio BMI si aggirasse intorno al 17 scarso, le mie cosce non erano magre. 

La sproporzione è evidente e snervante e non riesco a trovare degli esercizi efficaci per snellire o almeno tonificare l'interno coscia. Voi ne conoscente qualcuno facile ma efficace? Io per ora faccio degli slanci laterali con il fianco appoggiato a terra sollevando la gamba verso di me (la descrizione è pessima ma non sono riuscita a trovare delle foto che spiegassero l'esercizio) oppure sollevo la gamba incrociando la gamba opposta sopra, il che fa lavorare anche gli addominali, però non noto ancora risultati soddisfacenti. 
Buon weekend, godetevelo!

lunedì 7 aprile 2014

piccole gioie quotidiane

Peso: 72,4
(-3 kg; 22,4 ancora da perdere)

La dieta va molto a rilento, perdo ottocento grammi dal lunedì al venerdì e ne riprendo cinquecento durante il weekend. Di questo passo ho calcolato che mi ci vorranno almeno un paio d'anni a perdere i venti kg che voglio perdere. Adesso, però, arriva la bella stagione, quella delle verdure gustose per preparare piatti saporiti e poco calorici, la stagione delle lunghe passeggiate all'aria aperta, dei pranzi a base di gelato (è uno dei pochi dolci che mi piace e a volte me lo concedo come "piatto unico", anche se devo ammettere che riempie solo all'inizio!).
Questa sera ho fatto una piacevole scoperta: ho pesato la mia dose di pane quotidiana, che inserivo nel diario alimentare come 80 grammi per abitudine, vittima di una convinzione generatasi non so neanche dove e quando, e ho visto che in realtà non arriva neanche a venti grammi. Ok, è una sciocchezza ma mi infonde un po' di fiducia sul mio incoerente e incostante regime alimentare.
Il peso fatica a scendere, vi dicevo, però ad occhio si nota che la pancia sta assumendo una forma diversa e molto più tonica. Io ci tengo moltissimo ad avere un corpo sodo, forse ancor di più che ad averlo magro: in questa nuova fase del mio pessimo rapporto col mio corpo ho deciso di mangiare sano (niente più digiuni, se riesco, e niente più abbuffate, e questo per ora mi sta riuscendo) e di fare esercizio costantemente per riuscire ad essere sana e in forma. Quando ero magra facevo impressione, sembrava che dovessi disarticolarmi da un momento all'altro, si potevano contare le ossa e avevo una pelle orribile e i capelli rovinatissimi. Quando ero grassa (ancor più di ora, se possibile) ero flaccida e quando mi muovevo le cosce traballavano sfregandosi tra di loro e sudavo tantissimo. Ora voglio essere tonica e muscolosa, voglio che il grasso si ridisponga nei punti giusti e nella giusta quantità ma non voglio rinunciare alle mie poche qualità, alla pelle chiara e luminosa e ai capelli lunghi e folti. 
Perciò, sì, sono un po' fissata con gli esercizi. Mi alleno almeno due ore al giorno tra aerobica, pesi e esercizi modellanti a corpo libero. Lo faccio anche inconsciamente quando sono seduta, continuando a sollevare le gambe per allenare quadricipiti e addominali, salgo le scale con il sedere contratto e quando faccio la coda al supermercato tiro le addominali per almeno trenta secondi per volta. Non voglio diventare una culturista, i muscoli a vista mi fanno schifo, ma non voglio neanche che la mia pancia si muova se la tocco con un dito. Forse è l'ennesima fissa, ma almeno è un tantinello più sana del desiderio di vedere le ossa bucare la pelle delle anche che avevo qualche anno fa, che ne dite?

mercoledì 2 aprile 2014

quando lo stomaco è più forte del cervello

Peso: 72,5
(-2,9; ancora 22,5 kg da perdere)

Ieri ne ho combinata una delle mie: ero in giro con un'amica, faceva caldo e il sole mi mette allegria. Abbiamo deciso di fare merenda e andare a prendere un gelato e io ho accettato di buon grado, anche se, costretta dalle circostanze, avevo mangiato carboidrati a pranzo (di solito a pranzo mangio poco e quasi mai carboidrati). Poi si è fatto tardi e così il gelato è stato accantonato a favore di un aperitivo ma, non soddisfatte degli stuzzichini che ci hanno portato, abbiamo anche ordinato un panino, per completare il danno.
Bene, la situazione non sarebbe stata neppure così tragica - a parte l'aver ingurgitato in mezza giornata la dose di carboidrati di una settimana, è chiaro - se non fosse intervenuta nella mia mente malata un'autocensura che mi ha impedito di confessare, una volta arrivata a casa, che avevo già cenato. Mi sentivo in colpa per essere caduta in tentazione e per una sorta di pensiero perverso speravo che far finta di nulla avrebbe cancellato il mio errore, così mia madre ha preparato anche per me e mi sono ritrovata davanti un piatto di risotto al radicchio!
Ora, mia madre non cucina quasi mai la sera. Nel senso che di solito si mangiano cose molto semplici come bistecche ai ferri, petto di pollo, insalatone, affettati e formaggi...ieri sera, invece, era stata investita da un'improvvisa ed ingiustificata voglia di cucinare e ha fatto il risotto! Ho dovuto mangiarlo per non destare sospetti e la cosa terribile è che non è stato difficile. Fisicamente, intendo: il mio corpo certi giorni sembra non saziarsi mai. Sono sconvolta e schifata insieme dalla forza che dimostra il mio stomaco, ancor più incredibile se paragonata alla debolezza della mia mente.
Oggi, poi, mi è preso un po' di "tantormai" e ho fatto colazione fuori con un amico nonostante avessi mangiato una fetta di panbrioscè prima di uscire di casa (ok, una fetta di panbrioscè da sola ha settanta calorie e non si può considerare una colazione ma io al mattino non ho mai fame e questo non giustifica la necessità di fare una seconda colazione con un saccottino al cioccolato del bar, decisamente) e ho anche mangiato di nuovo carboidrati a pranzo. 
Per fortuna al pomeriggio sono rientrata in me e dopo aver fatto una lunghissima passeggiata in centro (io adoro camminare, non prendo quasi mai i mezzi, anche per via della mia clausotrofobia) questa sera ho mangiato un'insalatona con pomodorini, tonno al naturale e mais. E tra poco comincio con gli esercizi, con i pesi la pancia si è appiattita molto e ho il sedere di marmo. Peccato che sembri di marmo anche quando deve calare di qualche centimetro, accidenti all'ingordigia.
Buona serata a tutte!