lunedì 29 dicembre 2014

il miracolo del Natale

Scusate se non sono passata da voi per gli auguri di Natale, mi ero ripromessa di scrivere un post per salutarvi e ringraziarvi del sostegno che mi date sempre ma Natale è arrivato ed è passato in un baleno, le ultime due settimane sono letteralmente volate.
Vi ho lasciate che ero sull'orlo di una crisi di nervi: milioni di cose da fare e zero tempo per farle, stavo davvero crollando, tanto che ho persino finito per abbuffarmi e non lo facevo da tempo immemore. Ero così angosciata che ad un certo punto, oltre a sperare di addormentarmi e risvegliarmi dopo l'epifania senza alcun ricordo del periodo di Natale, ho persino pensato di mandare tutto a monte, di inventarmi una malattia o semplicemente di dire a mia madre e al mio fidanzato che non ce la facevo, che stavo troppo male per partire e rimanere a casa a studiare, nella rassicurante solitudine della mia stanza. Ma non ho avuto il coraggio di portare avanti il mio piano distruttivo, mi sarei sentita immensamente in colpa con le mie cugine che mi aspettavano esaltate e con il mio fidanzato che non era mai stato negli USA prima d'ora e che non vedeva l'ora di fare questo viaggio insieme e alla fine il senso del dovere ha vinto sui miei nervi deboli.
Per fortuna è bastato salire sull'aereo per sentirmi meglio: ormai quel che era fatto era fatto, non dovevo più preoccuparmi di quello che mi stavo lasciando alle spalle - lavoro, regali, saluti - e dovevo guardare solo davanti. È stato come togliermi un macigno dalle spalle, e intendo letteralmente perché avevo la schiena contratta e dolorante come se mi fossi trascinata un sacco di cemento sulle spalle per le ultime settimane; salire su quell'aereo è stato talmente liberatorio che mi è venuto il mal di testa da calo dell'adrenalina, lo stesso che mi viene di solito alla fine di un esame particolarmente impegnativo. 
Arrivare qui è stato un sollievo. Ho smesso di preoccuparmi, ho lasciato che gli altri decidessero per me - cosa fare, dove andare, quando mangiare - e mi sono sentita leggera come non mi capitava da tempo.
Leggera solo metaforicamente perché dal momento in cui ho messo piede in questo Paese ho cominciato a mangiare come un maiale e ho la certezza d'essere ingrassata di almeno quattro o cinque chili (lo sento quando mi muovo, lo vedo nelle foto e lo percepisco da come mi stanno i vestiti che poco prima di partire mi andavano larghi) ma ho resistito alla tentazione di pesarmi. Lo avevo promesso a me stessa e ho mantenuto la promessa: ho una dieta strong che mi aspetta al ritorno e un appuntamento con un endocrinologo che finalmente metterà a posto la mia tiroide, non è il caso di rovinarmi la vacanza cercando di tenere a freno qualcosa che comunque non potrei controllare.
Non dico che sia stato tutto rose e fiori fino ad ora. Ho avuto qualche momento di crisi, soprattutto i primi giorni, anche perché mi ero messa in testa di mantenere almeno il mio allenamento quotidiano e fare un'ora e mezza di ellittica tutti i giorni, solo che ad un certo punto è diventato difficile seguire il mio proposito e stavo scadendo nel ridicolo (una sera mi sono messa a fare esercizio alle due e un quarto) perciò mi sono imposta di darmi una calmata e di non impormi un limite minimo per l'allenamento. Anche dieci minuti sono meglio di niente e bruciare trecento calorie non è come bruciarne mille ma è sempre meglio di non bruciarne neanche una e quindi adesso sto cercando di fare quello che posso quando posso, senza andare in paranoia se non raggiungo i miei obbiettivi.
Ho bisogno di pace, di serenità, di essere più indulgente con me stessa. Sono stufa di provare tutto questo rancore, è stancante e controproducente, voglio riuscire ad amare il mio corpo senza doverlo costantemente combattere. 
Queste due settimane mi hanno regalato una calma che non provavo da tempo - sarà anche che le taglie americane sono estremamente più buone e che sono riuscita a scivolare in una XXS :D - e voglio farne tesoro per l'anno che sta per cominciare. 
Spero che anche voi abbiate passato delle vacanze serene e che siate pronte a lasciare tutte le cose brutte nel 2014 e a portare con voi nell'anno nuovo solo il meglio.
Un abbraccio a tutte!

lunedì 15 dicembre 2014

ansia pre-partenza e "abbuffata"

Peso: 64,9 kg

Mancano ormai una manciata di ore alla partenza - parto martedì mattina, ma domani è una giornata talmente piena che finirà, come al solito, che sarà sera prima che me ne renda conto - e sono in piena crisi.
Provengo da un weekend molto impegnativo a livello alimentare: venerdì sera cena di auguri e saluti con gli amici con menù nemico della dieta (pizzoccheri preceduti da antipasti a base di formaggi e seguiti da brownies e pandoro con mascarpone. Tutto annaffiato da abbondante prosecco e vino), sabato sera altri saluti (per fortuna solo dopo cena, solo due bicchieri di vino) e oggi giro dei parenti del fidanzato con pranzo dai nonni e cena dallo zio a base di cinese take-away (mi sono salvata con mezzo involtino e due forchettate di riso alla cantonese ma mi è toccato un pezzo di panettone col caffè). 
Morale: venerdì mattina pesavo 64 kg, ieri mattina 65.6, questa mattina avevo perso mezzo chilo e domani mattina temo di rivedere il 66. Le mie preoccupazioni non sono infondate, mi basta mangiare un po' di più per metter su mezzo chilo, quindi mangiare molto di più equivale a metter su molto più di mezzo chilo. 
Per di più non ho mai tempo di fare ciclette. Oggi avevo pianificato di essere a casa prima di cena, approfittare dell'assenza dei miei per saltarla e pedalare per un paio d'ore prima di mettermi a scrivere gli ultimi biglietti d'auguri e mettere da parte qualche vestito per non ridurmi all'ultimo secondo, al solito. Invece sono arrivata a casa tardissimo e mentre finivo i maledetti pacchetti (ho impacchettato più io delle commesse della Rinascente!) mi è venuto un attacco di fame nervosa. Non mi capitava da tempo ma sapevo che lo stress di questi giorni mi avrebbe tirato qualche brutto scherzo ed alla fine è successo. 
Come in trance mi sono fiondata in cucina e ho frugato in giro alla ricerca di qualcosa sulla quale avventarmi. Nel forno microonde ho trovato un pugno di pasta fatta a mano da mio padre condita con un ragù di solo pomodoro e l'ho mangiata così, fredda e un po' incollaticcia. Nonostante non stessi nemmeno percependone il sapore ci ho spolverato sopra del grana, però, perché a me il sapore della pasta non piace un granché. Cioè, sono una cretina completa: mi abbuffo di qualcosa che neanche mi fa impazzire quando potevo sfondarmi di fontina avanzata da venerdì o di pandoro, che è uno dei pochi dolci che amo. Non era neanche mezzo piatto di pasta quindi tecnicamente so di non poterla considerare un'abbuffata, anche perché verso la fine ero gonfia, arrabbiata con me stessa e disgustata dal cibo e non ho toccato nient'altro, ma è l'atteggiamento con cui ho mangiato quelle tre forchettate di pasta che mi fa sentire in colpa e mi fa sentire una fallita. 
Ho mangiato con foga, senza sentire il sapore di quello che ingurgitavo, ho mangiato per riempirmi il prima possibile, forse per punirmi per aver mangiato troppo in questi giorni, come a dire "ecco, posso fare ancora più schifo di quel che ho fatto". 
La situazione attuale è il dubbio amletico: andare a dormire con Bach o qualche sonata tranquilla di Mozart in sottofondo e cercare di cominciare la giornata di domani con una discreta carica o pedalare fino alle quattro per bruciare un migliaio di calorie, dormire quattro ore, svegliarmi già stanca e arrivare a sera sclerata come oggi? 

p.s.
l'unica nota positiva della giornata è che questa mattina, forte di una fiducia in me stessa quanto mai effimera, mi sono riprovata dei pantaloni taglia 40 comprati un paio d'anni fa dopo un esame e mi vanno di nuovo (cioè, mi andavano oggi, forse domani saranno di nuovo stretti)!

sabato 6 dicembre 2014

alti e bassi ma tengo duro!



Peso: 65,1 kg

Ragazze, scusate se ultimamente sono un po’ assente ma è un periodo incasinatissimo e il tempo libero è diventato quasi un’utopia (anche perché in ogni ritaglio di tempo la voce della coscienza mi suggerisce di approfittarne per studiare, ma non sempre le do ascolto!). Riprendo fiato in questi tre giorni per poi immergermi nell’ultima pienissima settimana prima della partenza. Devo ancora fare milioni di cose ma cerco di non farmi prendere dal panico e per assecondare il mio lato ossessivo-compulsivo stilo decine di liste di cose da fare e di tabelle, cosa che ho sempre trovato molto rassicurante.
E, per rimanere in tema di liste e di tabelle, ecco due liste parallele di cose positive e negative che mi sono successe in questi dieci giorni, con lo scopo di fare un piccolo bilancio della mia situazione, a quasi un anno dall’apertura del blog.

Cose negative:
1.       Mercoledì avevo il pomeriggio libero e avevo programmato di andare alla Fiera dell’Artigianato per comprare qualche regalo di Natale – per mia fortuna comincio sempre con larghissimo anticipo, per cui non me ne mancano molti da comprare, anche se quest’anno ho avuto pochissimo tempo da dedicare allo shopping natalizio e mi sono dovuta affidare molto ad Amazon e Privalia! – e assaggiare tante cose buone ma mi sono svegliata con nausea e giramenti di testa e dopo pranzo ho dovuto procurarmi il vomito perché stavo malissimo.
2.       A causa della maledetta influenza intestinale ho saltato due giorni di lezione e ora ho tantissimi appunti da copiare, che rubano tempo al già poco tempo che avrei per lo studio.
3.       Ho dovuto rivedere il calendario degli esami che mi ero fatta per la sessione di gennaio-febbraio perché ero stata troppo fiduciosa e ne avevo programmati cinque, mentre probabilmente dovrò sacrificarne uno. Io odio rivedere i miei piani, come avrete ormai intuito, e questa cosa mi ha provocato un pomeriggio intero di bruciori di stomaco e rimorsi di coscienza! Però non voglio rischiare di rovinare tutta la sessione per dare un esame in più, sarebbe sciocco rischiare di abbassare la media quando manca così poco (?) alla laurea.
4.       Ieri sera alla festa di laurea di A., reduce da due giorni di riso basmati in bianco, ho mangiato anche cose che non avrei potuto mangiare e ne ho pagato le conseguenze con un risveglio terribile questa mattina: ancora nausea, mal di pancia e avevo caldissimo. Ho dovuto rimandare un impegno di lavoro e ho passato la mattina a poltrire sul letto, cosa che detesto e che mi fa sentire tantissimo in colpa.
5.       Ho rifatto le analisi del sangue e questa volta il valore del TSH è nettamente sopra il limite, anche se gli altri due valori collegati alla tiroide sono ancora nella norma, il che significa che per adesso il mio corpo riesce a mantenere la tiroide attiva limitandosi a produrre più TSH del dovuto ma dovrò portare i miei esami ad un endocrinologo. Però è l’unico valore sballato che ho (a parte la glicemia bassissima ma quella è routine).

Cose positive:
1.       Alla laurea di A. è andato tutto benissimo, lui ha preso un bellissimo voto, il mio regalo gli è piaciuto moltissimo e alla fine ero soddisfatta di come mi stava il vestito. Le sue compagne di corso hanno detto che ero bellissima e dato che non mi avevano mai vista prima e non avevano motivo di mentire posso anche accettare il complimento.
2.       Ho chiesto la tesi ed ho cominciato a lavorarci. Nei giorni dell’influenza intestinale ho anche scritto qualche pagina, mercoledì ho il colloquio con il professore e spero ne sia soddisfatto. Ho in programma di laurearmi tra settembre e dicembre, quindi ho un bel po’ di tempo, ma avere un argomento su cui lavorare e avere iniziato a farlo mi fa sentire al sicuro, almeno per quanto riguarda la tesi.
3.       L’influenza intestinale mi ha fatto perdere un chilo e mezzo in due giorni! Ma la bella notizia, bella davvero, è che per la prima volta negli ultimi anni non sono stata contenta di prendermi l’influenza intestinale per poter perdere peso senza sforzo ma ci sono rimasta malissimo, il che mi sembra una reazione sana e comprensibile e mi ha fatta sentire una persona molto normale.
4.       Mercoledì mi sono procurata il vomito perché stavo troppo male e so che quando sto così male solo vomitare mi aiuta. All’inizio ero titubante perché non lo facevo da più di un anno e temevo che ripetere un gesto che per un periodo è stato così “naturale” potesse in qualche modo farmici riprendere gusto, invece ho notato con somma soddisfazione che mi ha fatto assolutamente schifo ed è stato anche discretamente doloroso (anche perché buona parte dei miei problemi di reflusso gastrico e bruciori all’esofago, oltre al problema del lievito di recente scoperta, derivano anche dal fatto che ho l’esofago rovinato dagli anni della bulimia) e quindi non penso proprio che lo rifarei più con tanta leggerezza.
5.       Finalmente mi riconosco guardandomi allo specchio. La coltre di grasso che mi rendeva estranea a me stessa si sta finalmente assottigliando e riesco a rivedere i lineamenti del viso, le ossa delle spalle, la forma a clessidra della mia vita. Secondo la dietologa (che vedrò venerdì per l’ultima volta prima di una pausa fino a fine esami) mi troverei solo ad un paio di chili dal mio peso ideale e anche se io non la penso assolutamente così – da vestita, vi dirò, mi piaccio abbastanza, ma in costume o nuda sono ancora piena di ciccia tremolante che deve sparire prima della prossima estate – noto la differenza e la cosa mi fa sentire molto più tranquilla e serena. Non ho più neanche la pretesa di perdere un chilo alla settimana, mi basta mantenere il peso e scendere lentamente ma costantemente. Vorrei essere stabilmente sotto i sessantaquattro prima della partenza in modo da avere un margine abbastanza alto per ingrassare. Ho stabilito che non devo superare i 67-68 al ritorno e spero di poter tener fede alla mia promessa.

Buon weekend, carissime, divertitevi e riposatevi!