sabato 22 febbraio 2014

quando la tecnologia diventa alleata della dieta



Arriva il momento, nella vita di chi è in costante lotta contro i kg di troppo (veri o presunti) in cui si scopre il conteggio delle calorie. È una specie di rivelazione improvvisa, cade il velo di Maya e ci si ritrova immersi in un mondo di numeri e di sigle. Si comincia calcolando il proprio BMI, la percentuale di massa grassa e massa magra (e via con le misurazioni di ogni punto del corpo col metro da sarta) e il fabbisogno calorico e poi si rimane prigioniere in un labirinto di kcal assunte e bruciate, apporto calorico, percentuale di grassi e così via.

Quando ho iniziato a calcolare le calorie che ingerivo la cosa richiedeva quasi una laurea in ingegneria. C’erano delle tabelle caloriche cartacee o dei siti che riportavano le calorie degli alimenti ma la quantità di riferimento erano sempre 100 grammi e quindi toccava impazzire con le proporzioni, spulciare le confezioni alla ricerca del peso delle singole porzioni, giostrarsi tra decimali e bilancia, insomma.

Oggi, invece, è tutto molto più facile: esistono decine di app per il cellulare che calcolano l’apporto calorico di tantissimi alimenti, con banche dati fornitissime.



Di recente mi sono affidata ad una delle ultime trovate: Lifesum ShapeUp, un’applicazione che, inserendo qualche semplice dato (altezza, peso attuale e peso desiderato, stile di vita e poco altro) realizza un programma di dimagrimento che ti suggerisce un monte calorico da non sforare e ti aiuta a monitorare l’assunzione calorica giornaliera. Si inseriscono gli alimenti mangiati (anche qui, c’è un elenco fornitissimo che comprende anche molte marche di alimenti) e l’esercizio fisico fatto e l’app ti aiuta a mantenere l’equilibrio tra calorie assunte e bruciate e controlla anche l’equilibrio tra carboidrati, proteine e grassi.

Sulla carta, tutto meraviglioso, ma veniamo alle note dolenti: l’app ha calcolato che per perdere 15kg in venti settimane (0,750 grammi alla settimana, non certo un dimagrimento sostanzioso ma magari proprio per questo più efficace) dovrei assumere 1307 calorie al giorno, limite che non ho mai non solo sforato ma nemmeno raggiunto! Anzi, non mi ci sono mai neppure avvicinata.

Non perché io viva d’aria (magari!) ma perché sono abituata a fare tanto movimento, quindi brucio sempre almeno mille o millecinquecento calorie sullo step, sulla ciclette o facendo pesi e addominali. Così ogni giorno io potrei, secondo l’app, mangiare più di duemila calorie e raggiungere comunque il mio obbiettivo. Figurarsi che ieri sera avevo ancora “1200 kcal rimaste” e in tre settimane ho perso solo un chilo.

C’è qualcosa che non funziona nel mio corpo, evidentemente, perché so che molte altre persone si sono trovate bene con quest’applicazione. Qualcuna di voi la usa? Potete consigliarmi qualche trucchetto per sbloccare il metabolismo pigro?

lunedì 17 febbraio 2014

A.A.A. Motivazione cercasi



Il primo ingrediente di ogni dieta efficace, prima ancora dell’attività fisica e delle verdure scondite, è la motivazione. Bisogna crederci e bisogna volerlo. Sapete, l’enorme forza di volontà che fa in modo che, se esci a fare merenda con le amiche, ti limiti ad un caffè mentre loro si scofanano chili di cioccolata e coppe gelato alte quindici centimetri o che, davanti al ricco buffet di un aperitivo resista alla tentazione di riempire il piatto finché le cose non cadono di fuori.
Ecco, è ciò che mi manca.




Da un paio di mesi mi riprometto di mettermi seriamente a dieta, di attenermi ad un programma equilibrato, di fare esercizio costantemente, di rinunciare agli sfizi. E invece alterno due giorni di regime alimentare corretto, con formaggini ipocalorici, tacchino Aia da 89kcal a confezione e verdure grigliate e poi accetto inviti a cena a ripetizione.


Il punto è che le diete funzionano meglio quando la vita sociale è ridotta al minimo. Infatti nel periodo in cui ho perso trenta chili non uscivo quasi mai. Studiavo tutto il giorno e al massimo il sabato sera andavo a ballare, così avevo l’occasione di bruciare anche le pochissime calorie ingerite durante il giorno. Insomma, con una buona dose di motivazione e pochissime possibilità di sgarrare era quasi facile dimagrire; ora, invece, non riesco a trovare la motivazione necessaria: tutti quelli che conosco, dal mio fidanzato alle mie amiche ai miei genitori, dicono che sto bene così, che non ho bisogno di mettermi a dieta, che al massimo mi concedono di perdere qualche chilo e tonificare un po’, se mi fa stare bene, ma guai a tornare magra come qualche anno fa, perché ero brutta e malata.



Ed ecco l’eterno dissidio. Quando ero magra ero triste, quasi sempre sola, insoddisfatta e annoiata, invece nei periodi più belli della mia vita sono sempre stata grassa. Che la ciccia sia il prezzo da pagare per stare bene? Vorrei poter invertire questa tendenza, avere la forza e la determinazione per far coincidere la serenità con la linea perfetta, spezzare questo binomio magrezza-depressione che ha caratterizzato la maggior parte delle mie diete passate. 
Voglio dimagrire in modo sano e definitivo, senza affamarmi, senza condire la dieta di psicosi varie (niente ipocondria, niente autodistruttività, niente ansia depressiva, niente incurabile insonnia, niente benzodiazepine) e soprattutto senza ringrassare.




Perché non vendono la motivazione su amazon.it?





giovedì 6 febbraio 2014

dieci buoni (?) motivi per dimagrire



Da brava ossessivo-compulsiva sono sempre stata un’amante degli elenchi, una compilatrice seriale di liste di cose-da-fare, posti-da-vedere, cose-da-comprare e così via. Una delle mie liste preferite, in perenne aggiornamento, è quella dei motivi per dimagrire. 

Ecco la top-ten:
  1. Poter indossare qualsiasi cosa senza sembrare ridicola (le ragazze magre si mettono addosso uno straccetto e sembrano subito uscite da una rivista di moda).
  2. Sedermi senza sentire la pancia che trasborda dai pantaloni.
  3. Riempirmi più volte il piatto agli aperitivi senza fare la figura della grassona senza fondo ma della ragazza magra che rimane in forma anche senza fare la fame.
  4. Dover chiedere alle commesse la taglia in meno e non la taglia in più.
  5. Osare gonne cortissime senza sembrare volgare.
  6. Andare in palestra ed essere quella che tonifica e scolpisce e non quella che suda correndo sul tapis roulant come un ippopotamo nella savana.
  7. Mettere il costume senza angoscia.
  8. Portare jeans aderenti senza assomigliare ad un salame.
  9. Sentire le ossa del bacino e non le maniglie dell’amore.
  10. Provare quella meravigliosa sensazione di onnipotenza davanti ai numeri della bilancia che scendono e sottolineano il nostro successo.
E voi, quali sono i motivi che vi spingono a dimagrire?