martedì 13 maggio 2014

se c'è una cosa che desidero ancor più di essere magra è smettere di desiderare di essere magra



Se c’è una cosa che desidero ancor più di essere magra è smettere di desiderare di essere magra.
Vorrei riuscire a fottermene – scusate la scurrilità, ma non trovo altra parola che renda altrettanto bene l’idea – del cibo, del peso, delle calorie, della cyclette, dei centimetri del girovita, della provacostume, della taglia 38.
Ieri ero nello spogliatoio della palestra e c’erano due ragazze che conosco perché sono le fidanzate di due amici del fidanzato di una mia amica (se siete riuscite a seguire il ragionamento, complimenti) che parlavano dei loro chili di troppo (sono veramente in carne, ancora più di me, e sono anche un po’ mollicce) e dei loro buoni propositi per l’estate, per poi concludere che sarebbero andate a mangiarsi una pizza prima di andare a casa. “Chissenefrega” ha detto una delle due “domani faremo venti minuti di ellittica in più.” e con un sorriso beato se ne sono andate a mangiare la pizza mentre io decidevo di fare venti minuti di ellittica in più malgrado a casa mi aspettasse la fesa di tacchino.
Eppure le ho invidiate. Ho invidiato la leggerezza con cui hanno preso una decisione che a me sarebbe costata ore di riflessioni e ore di ripensamenti. Quanto vorrei avere voglia di pizza e andare a mangiarla. Così, senza programmarlo una settimana prima in modo da diminuire progressivamente i carboidrati, aumentare le ore di allenamento e poi tornare a casa dalla pizzeria e fare step fino alle tre. Vorrei uscire a fare una passeggiata senza pensare che potrei, invece, correre e bruciare più calorie. Vorrei mangiare un gelato con le mie amiche senza fare mille calcoli nella mente (meglio il cioccolato fondente dei gusti con la panna, se non mangio la parigina quante calorie risparmio?, quanto peserà una pallina di gelato?). Vorrei entrare da Bershka, guardare gli shorts striminziti che fanno sembrare obesi anche i manichini e non pensare “vorrei riuscire ad infilarmi in una taglia così piccola”. Vorrei provare un pizzico d’angoscia la prima volta che indosso un costume ma non convivere con questa brutta sensazione per tutta l’estate e passare le giornate in spiaggia a specchiarmi in ogni vetrina per vedere quanta ciccia tremolante trasborda da ogni elastico.
Vorrei che la mia vita non ruotasse intorno al cibo, che un numero sulla bilancia non influisse così tanto sul mio umore e non dovermi sentire in colpa per aver mangiato un boccone di pane in più a cena perché ero sovrappensiero. Vorrei smettere di fare dei semi-digiuni preventivi quando so di dover uscire a cena e godermi, per una volta, una serata al ristorante senza pensare al momento in cui mi pentirò di ogni forchettata di pasta mangiata a cena, quando so che dovrei evitare i carboidrati la sera. Vorrei concedermi qualche schifezza ogni tanto invece di farmi passare la voglia ripassando la regola d’oro “tre minuti in bocca, tre ore nello stomaco, tre anni sul culo”.
Quanto mi manca la normalità
Quando avevo quattordici anni e andavo a comprare le sigarette a mia zia mi compravo anche il Ritter Sport (non so se avete presente, quei quadrati di cioccolato) o fondente o con il biscotto e me lo mangiavo tutto sulla strada del ritorno. Quando con le amiche uscivamo dalla discoteca ci fermavamo sempre dal paninaro a mangiare la salamella, anche se erano le cinque del mattino e c’eravamo già sfondate di cocktail ipercalorici e zuccheratissimi. E i pomeriggi di studio con i compagni di classe erano una processione di spuntini, anche a tarda sera. Quando finivamo di studiare, anche se era mezzanotte, ci rimpinzavamo di kebab, pizza surgelata, pasta al pesto…Ero un po’ sovrappeso, non lo nego, ma non mi importava. Se ora mangiassi come mangiavo allora probabilmente peserei duecento chili e comunque non potrei farlo, starei troppo male.
Ma quanto è doloroso rifiutare inviti ad uscire perché non si può sforare il tetto calorico della giornata, trascorrere i pomeriggi a fare addominali e cyclette e tenere un diario alimentare e un’agenda di progressi e fallimenti in termini di peso? 
E la cosa peggiore è che sono quasi sicura che non si possa guarire da quest’ossessione.
[E vorrei anche guardare le foto di queste donne, sexy anche se non magre, senza pensare che io non mi spoglierei mai per un servizio fotografico nuda perché il mio corpo fa orrore.]

13 commenti:

  1. Stesse sensazioni. Non so aiutarti perché provo la stessa tristezza :(
    Ma ti sono vicina. Un bacio

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    1. A me basta anche sapere di rivolgermi a persone che provano la mia stessa tristezza, mi fa sentire meno sola e più forte. Un bacio!

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  2. Stesse sensazioni, stessa rabbia, stesso sconforto. I miei anni "felici" in questo senso vanno da quando sono nata agli 11/12 anni. Poi tutto è stato un susseguirsi di paranoie e problemi. Io non credo si possa guarire da se stessi, se l'obesità è una malattia e si può rimediare, i nostri pensieri sono quelli e, a meno che non ti facciano un lavaggio del cervello, restano quelli. Però, credo - e spero - che possano essere arginati. Tra qualche tempo vorrei riuscire a andare a prendere pizza + gelato con gli amici e riuscire a mettere da parte l'ansia e il senso di colpa. Non dico di non volerlo provare proprio, so che sarebbe impossibile, ma almeno arginarlo e godermi la vita.
    Un bacio.

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    1. Anche io sono convinta che non ci sia modo di estirpare questi pensieri dalla nostra mente e che inevitabilmente penseremo sempre di stare facendo qualcosa di "sbagliato" mangiando un gelato ma mi auguro che la sensazione possa scemare con il tempo e che il pensiero possa non essere così totalizzante da rovinare anche il piacere della cosa in sé (esempio: è orribile essere a cena con gli amici e passare il tempo a pensare a quante ore di palestra ci vorranno a smaltire ogni cosa che finisce nel nostro stomaco). È snervante e stancante!

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  3. No io no, xkè penso a quanto cibo inutile introducevo, a quanti grassi e zuccheri oltre il mio fabbisogno introducevo, quindi erano di più, e zuccheri e grassi in eccesso fanno male.. Le donne nelle foto sono in sovrapeso, e anche 5-10kg in più di sovrappeso ti fa aumentare il rischio del 20% di avere problemi cardio vascolari, x non parlare del sovraccarico a ossa e articolazioni..
    Ho sempre ammirato le magrissime xkè ogni vestiti stava bene e avevano un aria fine e raffinata, mentre io con là mia taglia 46 ero solo volgare appena mettevo qualcosa di più scollato..
    Quindi mi fa piacere essere stata costretta a cambiare stile di vita e già che c'ero ho scelto di dimagrire xkè non volevo più invidiare, volevo poter essere anche io quella ragazza fine col suo bel abitino che non si preoccupa di contenere le tette dentro quell' abitino (e tutti che vedono solo loro senza neanche pensare a conoscerti meglio, iniziano subito a provarci x portati a letto, cosa che invece adesso non capita più ma si interessano a me non più solo a loro)..
    Un gelato e una pizza si possono mangiare benissimo lo stesso ogni tanto senza pensieri, e' il tutti i giorni che non va bene, ma se ti limiti a una volta alla settimana non hai bisogno di ammazzarti di sport prima/dopo..

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    1. Ma infatti io non vorrei essere obesa (non più di quanto già non lo sia), vorrei solo avere un rapporto più equilibrato con il cibo e non sentirmi costantemente in colpa. Poi il brutto è che io mi sento in colpa sia quando mangio la pizza sia quando mangio lo yogurt greco da 50kcal per 100grammi, mi sento in colpa solo per il fatto di non riuscire a non mangiare. Poi a me piacciono le cose buone, fatte bene, mi piace assaggiare cose particolari ed è brutto dover sempre convivere con i rimorsi di coscienza. Non mangio mai schifezze tipo McDonald's o tanti dolci confezionati, eppure non sono magra e quindi mi sono convinta che anche mangiare le verdure, anche finire l'insalata quando quella al tavolo accanto ne lascia metà ed è un chiodo, sia dannoso per me.

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  5. Mmmm. Io non la vedo esattamente come te. Sì, nel periodo più buio anche io avrei voluto "spegnere" i pensieri malati, ma mai e poi mai avrei voluto essere una grassa che se ne frega... Anzi, era il mio incubo. Per me rappresentava un rischio, non certo una cosa a cui auspicare. Sì, non essere ossessionati è stupendo... È bello tornare ad essere spensierati, far prendere polvere alla bilancia, riuscire a dormire la notte perché i pensieri malati non ti tengono più sveglia... Ma lasciarsi andare NO. In più il sovrappeso è poco salutare, quindi una che se ne frega si fa del male. Non è una cosa auspicabile. Gli eccessi sono sbagliati, in entrambi i sensi : è giusto tendere all'armonia, trovare un EQUILIBRIO.
    Se quelle sono come sono non è certo colpa di una pizza : la pizza puoi mangiarla ed essere giusta. Questo è corretto, secondo me. Tutte le cose che hai detto si possono fare senza esagerare, senza dover avere chili di troppo. Io mangio gelato ogni giorno, ma mica sono obesa! C'è sempre una via di mezzo e secondo me, come ti ho già detto, è lì che si trovano felicità e benessere.
    Una cosa è accettare qualche chiletto di troppo, ben diverso è l'atteggiamento delle tue compagne di palestra. Non trovo siano un buon esempio, ma è solo la mia personale opinione.

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    1. No, vabbè, io non è che vorrei lasciarmi andare e diventare una balena flaccida che mangia gelato a cucchiaiate svaccata sul divano, non vorrei mai e non c'è il rischio che accada perché al di là del mio patetico tentativo di dimagrire non sono una che ama i dolci, le cose ipercaloriche e unte e simili. Mi piace mangiare ma mangiare bene, bere qualche bicchiere di vino quando esco a cena, mangiare un gelato ogni due settimane, una pizza al mese...cioè, davvero ho uno stile di vita equilibrato e faccio anche tanto sport ma nonostante questo non mi sento a posto con la mia coscienza, vorrei fare di più. So di poter fare di più perché l'ho già fatto, ero forte un tempo, non mi facevo distogliere dal mio obiettivo da un invito a cena o da un complimento di un'amica. Ed è questo pensiero malato che vorrei cancellare, il pensiero che mi spinge a sentirmi in colpa anche se mangio un pomodoro in più di quelli che avevo predisposto per l'insalatona.

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  6. QUANTA SOMIGLIANZA IN QUESTE PAROLE....NON SO COME POTREI ESSERE DI AIUTO...IO CHE SN PIENA DI COMPLESSI PIU' DI TE.....SONO UN COMPLESSO VIVENTE

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    1. Mi è d'aiuto anche sapere di non essere sola, di non essere pazza e di essere capita. Un abbraccio!

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  7. Ciao. Ho letto il tuo post tutto di un fiato, ho letto i commenti e non sono d'accordo con quasi nessuno di quelli.
    Ho capito cosa intendevi: non è il sovrappeso, è il pensiero. E non lo riavrai mai più. MAI Più. Perché non avere ossessioni non significa essere sovrappeso. Io sono sempre stata sottopeso, ma mangiavo tanto, senza pensieri, e non mi importava, non mi sarebbe mai importato di entrare nel normopeso, di stare bene (nel senso che non mi sarei uccisa per avere un bmi nella norma! Mentre adesso lo farei!).
    A me TERRORIZZA l'idea di stare bene. Nessun obeso è contento di essere tale, l'obesità è un disturbo alimentare.
    Quello di cui parli te è la sensazione di spensieratezza che non riavremo più, mai più, nemmeno "guarendo". Perché anche una ragazza guarita conterà, anche solo ogni tanto, le calorie. Perché comunque, anche se non ossessivamente, farà attenzione a quello che mangia (non attenzione semplice come può farlo una ragazza magra "normale"). Perché io una caramella non riuscirei MAI a mangiarla (se non durante un'abbuffata). Perché io il gelato dopo la pizza non lo riuscirei MAI a prendere. Perché io non riuscirò mai a non scrivere tutto ciò che mangio. A non pensarci! Perché non passerò mai davanti ad uno specchio senza guardare il mio corpo come facevo prima. Perché io non smetterò MAI di avere una paura bestiale di un vestitino, di un costume, del mio culo! Mai! Perché potrò anche arginare i pensieri malati, ma mi compiacerò SEMPRE del mio corpo magro! Perché essere normali completamente vorrebbe dire accettare anche un po' di pancetta, un po' di cosciotte, ed alzi la mano qui chi sarebbe disposta a farlo! Disposta ad essere NORMOPESO con la pancetta e i fianchi cicciotti. NESSUNA. Io cinque anni fa ero capace di farlo. Non sapevo nemmeno cosa fosse una caloria. Come non lo sanno tutte le mie compagne di classe. Loro sono normopeso, si piacciono. E non dicono "Quando sarò magra." Mi dispiace ma non è possibile, come ha detto Alice, guarire da se stessi. Vorrei riavere il mio corpo, la sua soglia di sazietà, la sua fame. Vorrei riavere me stessa.
    Perché anche una ragazza che guarisce avrà un passato infernale da portarsi dentro... Che non potrà mai eliminare.
    Ti stringo forte.

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    1. Esatto, è proprio come dici tu! Non riuscire a prendere il dolce dopo la pizza, a cenare dopo aver mangiato un gelato con le amiche, a provarmi un costume senza angoscia, a fare acquisti con qualcuno che mi aspetta fuori dal camerino (paura folle di confessare che la taglia che ho preso è troppo piccola e che mi serve la 44) e cose così. Tutto è legato al peso, al corpo, tutto nel mondo mi ricorda quanto sono grassa e che dovrei dimagrire e non faccio che pensare a quello, da quando la mattina mi peso a quando la sera scelgo i vestiti per l'indomani. La gente normale ha gli armadi pieni di roba in cui non entra e non se ne cura: io no, io riprovo i pantaloni che non mi vanno almeno una volta alla settimana per studiare le differenze, per vedere se e quando potrò rindossarli. Quando pesavo quarantacinque kg mi provavo i vestiti di quand'ero piccola e mi venivano le crisi isteriche perché non entravo nel vestito della mia prima comunione! È questo che vorrei cancellare, l'insoddisfazione perenne, il rimorso di coscienza, la paura e la colpa. So che mi capisci, un bacio.

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