venerdì 12 giugno 2015

instabilità mentale ed umorale e compleanno alle porte



Peso: 61,3 kg

Il mio umore è instabile come quello di una quattordicenne in crisi pre-mestruale, passo dall’euforia allo scoramento alla noia esistenziale alla speranza all’esaltazione e tutto nel giro di un pomeriggio.
Lunedì ho dato il primo esame della sessione, è andato bene, ma faceva troppo caldo per ‘festeggiare’ il superamento del primo scoglio dell’ultima sessione (l’unico esame da dodici crediti che mi rimaneva da fare) come avrebbe meritato, con un giro in centro o un pomeriggio al parco, e così ne ho approfittato per lavorare tutto il pomeriggio. Però, nonostante il mal di testa post-esame mi sentivo carica, avevo programmato di uscire con L. per l’aperitivo e poi mi sarei messa a fare il programma di studio serrato per il prossimo esame. Poi L., reduce anche lei da un esame, ha detto che era troppo stanca per uscire, e c’era vento e forse sarebbe arrivato il temporale e così la mia serata ha immediatamente cambiato verso: l’esame sarebbe potuto andare meglio, la lode era assolutamente alla mia portata, e stavo perdendo tempo prezioso che avrei dovuto investire nella preparazione dell’esame di martedì prossimo.
Ieri sono stata alla giornata conclusiva del progetto in cui io e S. siamo coinvolte da ormai tre anni, una collaborazione tra la nostra università ed alcune scuole medie della città. L’anno scorso le nostre ore di lavoro sono state pagate in penne bic (non sto scherzando, ve lo giuro sulla mia passione per gli oggetti di cartoleria) e due anni fa con dei braccialetti Cruciani. Per quest’anno ci era stato promesso un biglietto per l’Expo, di quelli che agli enti pubblici arrivano in omaggio, e invece abbiamo ricevuto due sostanziosi buoni da spendere in una libreria! Ero contentissima, e non tanto per il buono in sé, quanto per il riconoscimento del valore del nostro lavoro. Ero soddisfatta, e allegra, e siamo andate a prendere un gelato anziché tornare a studiare. Poi mi sono rabbuiata di nuovo: il mio fidanzato non mi ha chiesto nulla di un incontro con un professore che voleva propormi uno stage post-laurea e ha attaccato a raccontarmi della sua giornata. Non che non gliene fregasse nulla, semplicemente si era dimenticato che fosse ieri, ma ormai il mio umore era rovinato: quello che faccio io non è mai importante, del resto io non salvo vite, semmai salvo qualche laureando dalla bocciatura all’esame di latino.
Due episodi, a titolo esemplificativo, per spiegarvi l’umore ballerino di questi giorni. Martedì ero a 60,5 e ho prenotato una giornata alla spa con mia mamma per quando finisco gli esami, poi il peso è inspiegabilmente risalito e ieri sera mi sono provata il tubino che contavo d’indossare stasera e che settimana scorsa scendeva perfettamente sui fianchi e mi sono sembrata volgare e flaccida.
Eppure all’inizio di questa settimana ero così fiduciosa che sarei riuscita a vedere il 59 per il mio compleanno. Che, a proposito, è domani. Mi torna in mente il mio diciottesimo compleanno, quando mi ero ripromessa di ricominciare a mangiare ma era così difficile e mi ero fatta fare una foto in cui portavo una forchettata di torta alla bocca perché volevo che tutti sapessero che la stavo mangiando, ma poi l’avevo sputata nel tovagliolo. Mi sentivo così stupida per il fatto di non riuscire a godermi la mia festa, allora, e pensavo che non sarebbe più stato così, che una volta guarita avrei imparato daccapo ad amare la vita e a ridere, ballare, ubriacarmi come le mie amiche. Ero così ingenua, però. Speravo che il dca si potesse cancellare come il numero di uno stronzo dalla rubrica del nokia 3310, e invece eccomi ancora qua, a mangiare con i sensi di colpa, a non mangiare con i sensi di colpa.
Qualche tempo fa mi aveva chiamata la psicoterapeuta del gruppo di sostegno per anoressiche e bulimiche; voleva che andassi a parlare della mia testimonianza alle nuove ragazze del gruppo ma io avevo inventato qualche impegno improrogabile. Non potevo presentarmi con settanta chili addosso e raccontare della mia storia da anoressica, non sarei stata credibile e mi sarei sentita uno schifo. Ora invece penso che ci andrei. E non perché sono più magra, non perché sono rientrata nel tubino taglia 40 che mi faceva sentire Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, ma perché vorrei dire loro che si sono infilate in un gran casino, che se pensano che un bel giorno potranno schiacciare il pulsante “esc” e tirarsi d’impaccio come succede nei videogiochi si sbagliano di grosso. Che tra il momento in cui decidi che vuoi guarire e quello in cui guarisci per davvero passano anni, e forse quel momento non arriva mai.
Compleanno più, compleanno meno, ho sempre provato un brivido d’angoscia all’idea di mangiare la torta sotto lo sguardo attento dei presenti. Che se la mangio sono la solita cicciona ingorda, se non la mangio si preoccupano che stia di nuovo male. Ogni anno, ogni sabato, l’incubo si ripete. E forse sarà così per sempre, non potrò mai permettermi un giorno di tornare a casa e dire ai miei o al mio fidanzato che non ho fame, ho caldo, e non voglio pranzare senza destare in loro il sospetto che stia meditando di non mangiare mai più.
E così oggi sono di nuovo cupa, come questo cielo grigio che incombe sulla mia cenetta romantica sul lago, ma magari tra due ore succederà qualcosa di bello, o che a me sembrerà bello, e tornerò ad essere elettrizzata per questa sera, per la festicciola con gli amici di sempre di domani, per il biglietto che mi ha scritto una ragazza dopo aver passato l’esame “alla mia insegnante di latino e di vita, grazie”, che è qui accanto a me e lo guardo e non capisco che cosa mai potrà insegnare sulla vita una come me.

19 commenti:

  1. Io credo che una come te possa insegnare tanto dalla vita.
    Te lo dico con la massima sincerità.
    Una che ha lottato per anni contro un mostro, come quello del disturbo alimentare - qualunque esso sia - che ripetutamente si è rialzata, nonostante la fatica, l'insicurezza e la paura.
    Sei una che ha dato una grande prova di coraggio, hai saputo combattere, porti lividi e graffi, ma sei qua, non avrai ancora del tutto vinto la battaglia, ma sei qui a provare di farti una Vita.
    E non c'è niente di più bello di questo, sei un insegnamento per tutti coloro che perdono le speranze, per coloro che si trovano in difficoltà.
    L'umore ballerino ce lo hanno un po' tutti, chi più chi meno, magari è il periodo, magari è il tuo carattere... non nego che, secondo me, esso sia influenzato pure dalla fragilità, bassa autostima di te stessa.

    Un abbraccio! Ho visto le foto su facebook, sei bellissima!

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    1. Ilaria, grazie delle tue bellissime parole! Riesci ad essere sempre così dolce e contemporaneamente a dare un sacco di carica, sei davvero una persona speciale!
      Mi hai fatta commuovere ;) e grazie per i complimenti, non li merito ma ho imparato ad accettarli!
      Un bacio!

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  2. cosa può insegnare una come te della vita? Te lo dico io: tanto tanto coraggio, tanta passione per quello che studi e per quello che fai, tanta disciplina. Sono solo poche cose, quelle che ti ho elencato, rispetto al tuo vero potenziale, ma se c'è una cosa che traspare di te dai post è proprio questa, cioè che ami quello che studi, quello che leggi, la gente che ti circonda, i tuoi amici, il tuo fidanzato, la tua famiglia e quel che stai cercando di realizzare. E non sono poche cose, cielo se non lo sono.
    Però sono curiosa io... che dovresti fare in questo stage post laurea? Ormai lo sai, da futura studentessa di Lettere che probabilmente vuole farsi strada in ambito accademico, tutto quel che riguarda il tuo futuro lavorativo mi incuriosisce ;)
    Complimenti per il lavoro che hai fatto e che fai con i ragazzi, sono sicura sarà stato grandioso, sia alle medie sia con gli studenti che aiuti a far passare gli esami.
    E spendilo, il buono in libreria, e pure presto, che i libri sono terapeutici, lo sai. :)
    un abbraccio,
    Minerva

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    1. Minerva, cara, sei la prima - e probabilmente l'unica - che mi chiede dettagli sullo stage, quindi non posso negarteli! Si tratta di digitalizzare un Onomasticon latino, cioè dovremmo trovare dei codici di conversione per inserire 24000 nomi propri in un analizzatore di lemmi latini online. Non sembra il massimo della vita, lo so, ma potrebbe essere un'occasione per iniziare davvero la carriera di ricercatrice, anche se non sono davvero sicura di volerlo. Troppe poche garanzie, troppa poca meritocrazia...ma non è il momento di affliggerti con queste faccende, voglio lasciarti il tuo entusiasmo! :)
      Grazie per il commento, e appena finisco gli esami andrò a spendere il mio buono (anche se i libri che compro io non sono mai terapeutici!)

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  3. la torta....mmmh....sai che è la mia 'fissa'?
    ai matrimoni prendo sempre il bis....chissà perché poi!!!

    scusa se te lo chiedo....ti seguo da poco....
    ma che facoltà stai per terminare?
    e che lavoro farai?

    per l'umore anche a me è ballerino...è drasticamente ballerino...
    con picchi e cadute...
    ma già il fatto stesso che sei speranzosa per un cambiamento in positivo depone a tuo favore...
    non ti lasci sopraffare senza lottare!!!

    se posso permettermi di consigliarti un libro...cronaca familiare di Vasco Pratolini ...un Signor libro!!


    un forte abbraccio

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    1. Invece a me i dolci piacciono pochissimo, e le torte ancora meno! :D a fine pasto io rimangerei l'antipasto, che invece è la mia parte preferita!

      Comunque mi laureo in scienze dell'antichità, poi boh. Sono indecisa tra dottorato e qualche master che invece mi indirizzi verso qualcosa di più concreto, e ora c'è di mezzo questo stage, ma ci penserò bene quest'estate!
      Un bacio!

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  4. Leggendo questo tuo post sono caduta in una valle di lacrime! Quanto mi rivedo in alcune tue parole! !!Bhe l'umore instabile fa parte perché non abbiamo realizzato a fondo ciò x cui si sta lottando! Kmq crdo che tu possa davvero essere d'esempio a tante ragazze che stanno per cadere in questo nero tunnel! Complimenti per l'esame! P.s voglio vederti con il tubino!

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    1. Grazie! :)
      Ho bisogno di sentirmi utile a qualcuno, perciò magari quest'estate chiamerò la psicologa e le propongo di andare al gruppo.
      Comunque ti mando una foto! ;)

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  5. Sei così dolce, così forte e così fragile al tempo stesso... Che io non so mai cosa dire.. Mi sento inadeguata.. Non sei una di quelle a cui spiegare le cose, a cui dare due consigli o una pacca sulla spalla, a cui dire "ti sono vicina, tranquilla". Tu fai domande e ti rispondi da sola, analizzi criticamente gli eventi e non ti accontenti. Ed è giusto, è maturo farlo. Ma non facendoti del male. Non sei la stessa ragazza di quando avevi 18 anni. Non è la torta la variabile rilevante, se non la mangiavi allora e non la mangi ora non vuol dire che sia la stessa cosa, che sei la stessa persona. Ci sono tante altre cose importanti, tante altre cose in cui sei cambiata, cresciuta e maturata. Ti stai laureando, mentre lavori tutti i giorni per pomeriggi interi e aiuti anche altri ragazzi a crescere e maturare. Stai portando avanti una storia d'amore davvero bella e intensa, hai la stima di tante persone..
    Non è il boccone di torta che ti fa tornare indietro nel tempo o regredire o che ti rende più sciocca o malata. Se vuoi mangiarla mangiala e se non la vuoi non mangiarla, a testa alta, perché è il tuo giorno, la tua festa, la tua vita e devi solo essere te stessa: una ragazza stupenda e intelligente, di cui andare soltanto fieri <3

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    1. Sei troppo buona, Softy. Troppo davvero, ed io non lo merito.
      So che gran parte dei miei problemi viene proprio dalla mia attitudine all'analisi, da quell'abitudine malsana di sviscerare tutte le cose che penso, farmi un sacco di domande, e non accontentarmi mai delle risposte.
      Ma grazie per il tuo sostegno, non sei mai scontata o banale, sono sicura che farai carriera ;)
      Un bacio!

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  6. Concordo pienamente con Softy. Leggerti è bellissimo. È anche diverso rispetto a leggere la maggior parte dei blog, perché tu "ci sei passata". Credo anche io che dovresti parlare a quelle ragazze. Saresti uno splendido esempio, anche se la tua lotta non è ancora finita.
    Un bacione
    P.s. Secondo me sei bellissima in quel tubino

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    1. Vi pubblicherò una foto del tubino, l'ho scattata per provare a guardarmi in maniera più oggettiva :)
      Grazie per i complimenti, e sono contenta che ti piaccia leggermi, io mi trovo sempre petulante quando rileggo qualche passo del blog, perciò mi fa piacere che non sia (solo) questa l'impressione che do agli altri!
      Un bacio!

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  7. Cosa puoi insegnare? A (ri)prendere in mano la propria vita!

    Non mi sembra cosa da poco sinceramente, non è da tutti anzi quasi nessuno lo fa davvero!

    Purtroppo in questi casi ci vuole tempo, tanto, sembra infinito ma per costruire una vita nuova serve molta pazienza e costanza!
    I periodi bui nel percorso ci sono, devi accettarli, viverli ma comunque guardare avanti, hai fatto tanta strada... sicuramente molta di più rispetto a quella che te ne manca... Coraggio Euridice che sei fortissima!! ;)


    PS: tanti auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! <3

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    1. Grazie per la carica e le belle parole, io purtroppo sono una di quelle che vede il bicchiere mezzo vuoto anche quando è pieno fino all'orlo. Non riesco mai a concentrarmi sulla strada fatta, penso sempre a quella che mi resta da fare e a quanta strada in più avrei potuto percorrere.
      Un bacio e grazie per gli auguri!

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  8. Non mi è chiara la tua presenza al gruppo....cioè tu non sei guarita quindi perché dovresti consigliare le altre ragazze ? poi io trovo inutile a priori questo genere di cose.
    La lunaticità è proprio un sintomo dei DCA, quando stavo molto peggio di così passavo dal riso al pianto in poche ore...nervosismo continuo...una cosa terribile, come avere la sindrome premestruale tutto l'anno!
    Sono sicura che quel tubino invece ti stava benissimo !! Buon compleanno !!!

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    1. Mah, quando lo frequentavo io di tanto in tanto venivano delle persone a raccontare la propria esperienza. Non erano sempre ragazze totalmente guarite, ma magari semplicemente ragazze che avevano deciso di uscirne. Considera che il gruppo era frequentato da ragazze ancora in quello stadio della malattia che alcuni psicologi chiamano "luna di miele", quindi già sentire parlare qualcuno che vuole guarire, anche se non c'è ancora riuscito, è sicuramente interessante.
      Però non so se avrei il coraggio di farlo davvero.
      Grazie per gli auguri! :)

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  9. Puoi insegnare un sacco di cose, sai?
    Intanto, guarita o no, quello che diresti alle ragazze è sacrosanto. Molte di loro, puoi vederlo tra i blog, non si rendono ben conto di cosa succede davvero quando ti ammali e quando finisce il momento in cui hai tu il controllo. Si passa in fretta da quella situazione al rovescio, quando sei tu ad essere schiava di numeri, bilance, abiti e abitudini che se variate ti porteranno alla crisi di nervi.
    E anche il continuo sbalzo di umore è frustrante, ogni giorno affronti tutto da infinite prospettive, come se fossi mille persone diverse che guardano la stessa cosa ma ne vedono mille diverse.
    A me succede e a fine giornata mi sento devastata.
    E poi... se ami lo studio (ma anche uno stage) bisogna che si spieghi che tu sei riuscita a mantenere il controllo e a portare a felice termine tutto (e a proposito, ti faccio mille complimenti, sei una grandissima e tanto più giovane di me!), ma non sempre ce la si fa.
    Io mi sono persa, sono diventata inaffidabile, vuota e triste e il mio studio, così come il lavoro, ne hanno risentito.
    Ecco tutto questo tu lo puoi insegnare a chi vuoi.

    Non c'entra nulla ma mi hai fatto venire in mente che dove lavoravo (un museo) avevamo dei giovani stagisti e una mi raccontò che, per farsi valere in una situazione, si era chiesta cosa avrei fatto io.
    E seguendo l'idea che aveva di me (quella di una tipa tosta o qualcosa del genere) ne era uscita benissimo.
    Mi fece sentire importante.
    Diciassette anni di saggezza.
    Grazie per avermi fatta ricordare di lei!


    Augurissimi e complimenti, di nuovo, per tutto il resto.

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    1. E' sorprendente e imbarazzante insieme scoprire di poter essere il modello di qualcuno, soprattutto quando ci si vede così imperfette, piene di difetti e inadeguate.
      Comunque, sì, credo che sia fondamentale aprire gli occhi a chi della malattia vede solo il "bello", la sensazione di onnipotenza, il brivido di gioia che ti pervade quando riesci a vincere la fame, a buttare il cibo di nascosto, a rifiutare un invito...ti senti invincibile, e non riesci a pensare che tutte quelle cose un giorno ti peseranno e diventeranno degli automatismi impossibili da estirpare anche quando avrai deciso di farlo. Da padrona del mio corpo a schiava, così mi sono sentita trasformata io, e vorrei che questo fosse chiaro a chi pensa che l'anoressia renda più forti.
      grazie, comunque, e un abbraccio!

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  10. Tu scrivi da Dio.. Ed io ti capisco, davvero. Ti prego. Non smettere di scrivere. Mai.

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