sabato 21 giugno 2014

quando fare shopping diventa un incubo

Ieri mattina mi sono presa una pausa dallo studio e sono andata a fare un giro per negozi per accompagnare un'amica. Un tempo (fino a due, tre anni fa) ero una patita dello shopping, appena avevo un'ora buca all'università o un pomeriggio libero ne approfittavo per farmi un giro da Zara o alla Rinascente o in qualsiasi altro luogo ricco di tentazioni e tornavo sempre a casa con qualche sacchetto. Mi faceva sentire bene, comprare mi rendeva felice, anche se solo per qualche minuto. Infatti ho l'armadio traboccante di cose anche se da un paio d'anni ho smesso di fare shopping così intensamente, un po' perché non mi piace più come prima - è un po' come quando cambiano i gusti nel cibo: mi capita di non sopportare più cose che anni fa adoravo e viceversa - e un po' perché sono grassa.
Guardare tutte quelle belle cose, che appese alle grucce o sui manichini sembrano stupende e su di me invece sono orribili, mi mette di cattivo umore: provo le cose che mi piacciono e mi stanno male e sono costretta a scendere a compromessi, a comprare abiti dalle forme avvolgenti, che nascondano, che mascherino il mio culo gigante, pantaloni tinta unita, di colori scuri o comunque non sgargianti, che non mettano in mostra le mie cosce enormi, bluse un po' larghe ma con scolli ampi, per mettere in evidenza invece il mio unico punto forte: le spalle ossute, le clavicole sporgenti, il seno che da quando faccio i pettorali sta su da solo, è più rotondo e sodo. Ma scendere a compromessi facendo shopping mi fa sentire una sessantenne oversize, perciò preferisco ridurre il più possibile le occasioni di questo tipo e uscire a fare compere quando sono veramente costretta.
In generale preferisco andarci da sola, così non devo vergognarmi se la 42 non mi entra e non devo sottopormi all'umiliazione dell'amica che corre a cercare la taglia più grande. Posso andare da Zara illudendomi che la 38 e la 40 che sto provando non siano in realtà la 42 e la 44 ma effettivamente la 38 e la 40, le taglie che indossavo un tempo. E poi odio le commesse invadenti, quelle che cacciano la testa nel camerino e mentre ti stai provando un pantalone aderentissimo taglia 44 ti dicono "Beh, questo ti sta benissimo, è proprio la tua taglia". No, la mia taglia è la 38. Sono una taglia trentotto imprigionata in questo corpo enorme, e i pantaloni taglia 44 non li compro per principio. Anche perché cosa me ne farò quando sarò dimagrita? Nel mio armadio ci sono dieci pantaloni taglia 38/40 e tre taglia 42/44: mi rifiuto di comprarne altri perché "tanto poi dimagrisco e cosa me ne faccio?" e mi rifiuto di togliere quelli che non mi salgono neanche fino a metà coscia perché "almeno li ho già pronti per quando torno magra".
Non mi piace andare a fare shopping anche perché il mio inconscio non ha ancora accettato la nuova, orribile, forma del mio corpo. Tiro su pantaloni striminziti perché l'immagine mentale di me stessa non corrisponde a quella che mi sbatte bruscamente in faccia lo specchio del camerino. Tra l'altro, non so voi, ma io non sono d'accordo con la teoria che sostiene che nei camerini gli specchi siano studiati per farci sembrare più magre e belle che a casa. Io mi vedo sempre uno schifo: sudaticcia perché fa caldissimo, con il trucco sbavato e il culo cascante. 
Non mi piace fare shopping anche perché vivo come un fallimento l'idea di tornare a casa senza aver comprato nulla, e così a un certo punto mi consolo con le scarpe (credo di possederne quasi un centinaio) o con gli accessori, che mi andranno anche quando peserò ottanta chili o quando ne peserò cinquanta. 
Ieri, infatti, sono tornata a casa con una canotta e l'umore a terra. Dovrei comprarmi dei pantaloni o dei vestitini da giorno (che sono sempre stato il mio acquisto preferito perché avendo il punto vita stretto mi potevo concedere taglie piccolissime, il che mi regalava profonde soddisfazioni) ma ho paura di affrontare di nuovo commesse curiose, camerini afosi, pantaloni che si fermano a metà culo. 

E voi? Siete delle shopping-maniache o lo evitate come la peste?

13 commenti:

  1. la vivo nello stesso modo: prima compravo in continuazione, compulsivamente, adesso invece mi vien su una rabbia a guardarmi nello specchio dei camerini che puntualmente hanno quella luce bianca che ti fa venire fuori anche difetti che non hai. odio profondo. odio odio odio.
    ma tanto ora che vivo da sola i soldi per permettermi dello shopping sono quasi del tutto inesistenti, per cui ho risolto così.
    xoxo

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    1. Io ho risolto conservando i soldi che prima spendevo comprando vestiti per fare dei viaggi, che sono l'unica medicina al mio umore pessimo, anche se hanno ragione schiere di saggi a dire che non basta mutare il cielo per mutare animo, però per qualche giorno funziona!

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  2. I camerini di H&M sono un incubo! Ogni volta che sono costretta a comprare qualcosa di decente per tentare di sembrare carina nelle rare occasioni che si presentano, ho l'incubo di quegli specchi! Uno davanti, uno dietro che si sposta in modo da farti ammirare tutto il meraviglioso insieme di schiena insalamata, sedere largo, gambe ciccione, luci belle bianche e intense, nemmeno la buccia d'arancia è risparmiata, veramente impietosi. Nel mio armadio ci sono pile di jeans taglia 38 che temo non saliranno mai più per le mie cosce, ma sarebbe troppo gettarli via, sarebbe straziante. Ti capisco con tutto il cuore.

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    1. Quelli di hm forse sono i peggiori. Sono sempre caldissimi (e i commessi vanno in giro a spruzzare chili di deodorante, ma forse la gente non suderebbe così se non ci fossero duemila gradi e il tasso di umidità della foresta amazzonica!) e poi hanno delle luci bianchissime che enfatizzano ogni difetto, anche quelli che non ci sono. Che fastidio, proprio orrendi.

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  3. Anche io avevo smesso di fare shopping xke ero stufa di comprare sempre le solite tre cose che "mi stavano bene", volevo comprarmi ciò che mi piace invece!! X quello mi sono messa sotto con dieta e sport :)

    Come ti ho detto quando ho visto che la taglia 46 mi andava stretta é stato il colpo di grazia, ho detto "e no adesso poi basta!" Ero stufa di guardare vestiti che poi non mi stavano bene e dovermi compare quelli che mi donavano di più, ero stanca che i vestiti scegliessero me quando invece dovrei essere io a scegliere loro..

    Sinceramente e senza falsità? Dio che bello vedere un vestito, un jeans o una maglietta e comprarla e punto.. Senza voler spaccare lo specchio del camerino xkè quella maglia segna ancora di più i fianchi, quel vestito mostra tutta la rotondità della pancia o quei pantaloni fanno sembrare le cosce come dei salami che stanno x esplodere...

    Ho una 42 di jeans, sto in una s o una 40 di maglietta o vestiti, ma sto già molto meglio.. É inutile: potersi mettere ciò che piace fa stare bene x quanto ti dicano che non é la taglia che fa la bellezza, la libertà di poter scegliere é un'altra cosa..

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    1. Scegliere i vestiti e non lasciare che siano loro a scegliere noi rispecchia esattamente il mio pensiero attuale sullo shopping. Però devo dire che già prima di essere così grassa andare per negozi aveva perso fascino ai miei occhi. Boh, è un'attività stancante e devi essere nel mood giusto, altrimenti la gente, la confusione, cercare la taglia...tutto dà fastidio. Ci sono stati anni in cui il giorno di inizio dei saldi facevo la coda fuori dalla rinascente, ora non lo farei nemmeno se mi pagassero!

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  4. In queste righe mi rispecchio al millesimo io, ,,, pensa che io sto utilizzando solo pantaloni neri, maglie extra large x mascherare, ,,, , è adesso con l arrivo del caldo indosso dei pantaloni alla turca, ,,,che le forme non li risaltano x nulla, ,,,,, , faccio pietà, ,,, , ma dobbiamo essere forti, ,,, , poiché se ci impegnano un giorno potremmo essere delle vere modelle, indossando ciò che c'è di più bello, ,,, , ma mi chiedo sempre una cosa di te, ,,,com'è mai dalla 38 sei arrivata alla 44? ? ? baciiiii tvb

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    1. Sono passata dalla 46 alla 38 in poco meno di un anno, anzi, ero arrivata a portare la 36 di gonne, potevo quasi stringermi la vita con le due mani. Poi ho capito che stavo esagerando, che mi sarei fatta troppo male, e per la prima volta mi sono vista per quella che ero: uno scheletro con pochissimi capelli e la pelle rovinata. Ho ricominciato a mangiare, per un paio d'anni sono rimasta sui cinquanta kg, portavo la 40, stavo benissimo fisicamente ma avevo ancora molti problemi di natura psicologica. Poi mi sono fidanzata, ho cambiato amicizie, ho conosciuto la serenità e sono tornata ai settanta kg. Me ne fregavo, ero contenta, finché non mi sono messa in testa di dimagrire per stare meglio con me stessa e ho fatto la dieta Dukan per qualche mese, sono arrivata a pesare 57 kg e stavo benissimo, poi pian piano li ho ripresi perché ho avuto altri problemi di ansia che ho sfogato in maniera opposta rispetto al solito e sono arrivata a gennaio a pesare di nuovo più di 75 kg, ma soprattutto ero senza tono e senza motivazione. Da allora ho perso solo 4 kg ma si vedono abbastanza a livello di forma, peccato che non riesca davvero a scendere sotto il 70 (e sotto la 44)

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  5. mai fatto shopping.
    A meno che non strettamente necessario, come quest'anno, perchè non avevo un costume.
    Al di là delle difficoltà economiche , non ho mai avuto nè il gusto nè la passione del vestire. Mai capito nemmeno il senso di uscire in ghingheri per andare a lezione o a far la spesa, pur lavorando in moda da quando ero molto piccola.
    è sempre stato un ripudio a prescindere.
    So che molti capi non mi stanno male, ma non è mai la questione estetica il problema. è sempre stato un sorta di "non meritarselo" che alla fine è diventato "non me ne frega niente".

    Però , il mio consiglio, è di non imbruttirti. Non girare con 2 pantaloni per la teoria "quando sarò magra". Perchè intanto non ti senti bene. Farsi "belli" , fa sentire bene . E l'importante è anche questo.
    ti stringo

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    1. Sul non imbruttirmi sono d'accordo, infatti non è che metta cose informi o vecchie perché non penso affatto che nascondano le forme, anzi, è un palliativo patetico, però non sono motivata ad osare e quindi anche se mi capita di dover comprare dei pantaloni li compro uguali ad un modello che ho già, e che so che mi sta bene, il che è abbastanza deprimente ma almeno è una mossa "sicura". Per il resto, comunque, ora come ora penso che anche se tornassi magra lo shopping non tornerebbe ad esercitare su di me il fascino di un tempo, ma magari mi sbaglio!

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  6. Ti capisco perfettamente, io odio profondamente fare shopping e non mi piaceva nemmeno quando ero molto più magra, vorrei avere bei vestiti e scarpe e tutto il resto già pronti e della mia taglia. Pure io attualmente, che sono ingrassata, mi dico di aspettare a comprare cose che poi mi staranno larghe. Che palle. Avrò un sacco di pantaloni che SEMPRE mi vanno o troppo larghi o troppo stretti. È una maledizione!

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    1. Avere delle cose belle già appese nell'armadio è anche il mio sogno!! Pensa che ieri due mie amiche hanno dato un esame e poi per "premiarsi" sono andate a fare shopping. Ecco, per me andare in negozi affollati e rumorosi dopo un esame sarebbe una tortura. Io mi premierei con un pomeriggio al sole, un aperitivo, una lettura piacevole nel parco...lo shopping per me è un dovere e non un piacere ormai!

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  7. Hai perfettamente descritto tutte le sensazioni che provo io... Scusa se non lascio un commento di risposta, ma è un bruttissimo periodo. Bellissima descrizione di quando provi dei capi che non sono i tuoi, o di quando non compri la 44 perché tanto, prima o poi, sarai così magra che nemmeno la 36 ti entrerà. Ti abbraccio

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