mercoledì 24 giugno 2015

in tempi di crisi anche l'happy ending è a tempo determinato

Ieri ho dato l'ultimo esame della sessione, l'ultimo della magistrale, l'ultimo della mia carriera universitaria. Tra l'altro sono stata indecisa fino all'ultimo se presentarmi o meno - ho avuto solo sei giorni per prepararlo e il materiale era molto di più di quanto mi aspettassi: testi, appunti, una dozzina di saggi e articoli da (almeno) cinquanta pagine l'uno. Un compagno di corso che avrebbe dovuto darlo con me ha gettato la spugna e l'ha rinviato al sette luglio, ma per me ormai era una sfida - ma alla fine ho preso trenta e lode. Il voto è stato accolto dal laconico "mi fai cagare" del mio migliore amico che ho interpretato come dichiarazione di affetto. 
Per suggellare l'inizio ufficiale dell'estate - benché l'aver da lavorare alla tesi mini un po' l'ontologia della vacanza - io e S. abbiamo speso il nostro buono in libreria con l'impegno di comprare solo libri "di piacere". Non sono una da "romanzi da ombrellone" ma ho cercato un compromesso tra lo standard consueto delle mie letture e i best-seller del momento e ho cercato di ampliare le mie vedute accostandomi allo scaffale dei romanzi contemporanei. 
Dopodiché, in un crescendo di frivolezza, siamo andate a comprarci delle camicie estive e poi a pranzo con la mia amica L.: carboidrati senza rimorsi, perché ero digiuna dalla sera prima (non riesco a fare colazione se mi sveglio troppo presto) e avevamo già camminato tantissimo prima di pranzo e per finire ci siamo concesse un paio d'ore di svacco al parco.
In serata invece io e il mio fidanzato siamo usciti con I., il suo fidanzato e altri amici e abbiamo fatto una bellissima passeggiata in una zona della città che conoscevo poco ma che ieri sera sembrava una località di mare: bambini che si rincorrevano per la strada, famiglie sedute ai tavolini all'aperto, ragazzi sui muretti ad ogni angolo, e quel tepore piacevole di fine giugno, con una striscia di cielo chiaro all'orizzonte che resiste fino alle dieci e mezza e la brezza leggera che raffredda l'asfalto dopo una giornata d'afa.
 Ero serena. Era tutto perfetto: il clima, il vino, le chiacchiere. Vi giuro, mi si gonfiava il cuore dalla gioia. Non so se vi capiti mai, di essere in un posto e sentire che non potreste essere da nessun'altra parte, che non potreste essere più felici.
Ovviamente, l'idillio non poteva durare. Ho mangiato due fette di pizza all'aperitivo senza pensare che il resto del tavolo potesse giudicarmi un'ingorda obesa, doveva necessariamente succedere qualcosa che riportasse il mio umore là dove è destino che stia: sotto terra.
E così, sulla via del ritorno, ho discusso col mio fidanzato. Tutto è nato per un motivo estremamente futile, a mio parere: lui si è offeso perché ho passato il pomeriggio con le mie amiche anziché raggiungerlo, nonostante finisse di lavorare alle due e avesse, quindi, il pomeriggio libero. Vani i miei tentativi di spiegargli che volevo condividere quel momento con chi ha condiviso con me cinque anni di gioie e sofferenze; lui, ha replicato, non avrebbe mai anteposto qualsiasi altra cosa alla possibilità di festeggiare con me, e con me soltanto, un suo successo. E poi aveva anche messo lo spumante in frigo, ma non poteva dirmi di passare da casa sua prima dell'orario stabilito perché altrimenti non sarebbe più stata una sorpresa, avrei dovuto essere io a decidere autonomamente di raggiungerlo a metà pomeriggio! E invece io sono arrivata con venti minuti di ritardo ed era troppo tardi per la sorpresa, perché l'appuntamento con I. e gli altri era dieci minuti dopo dall'altra parte della città. 
Insomma, gli dispiaceva che avessimo sprecato la possibilità - non così frequente, effettivamente - di passare un pomeriggio insieme perché io gli avevo preferito le mie amiche, incapace di comprendere che per me non era "un" pomeriggio qualsiasi, ma il pomeriggio della fine degli esami e che non potevo che passarlo con chi c'era dopo il primo, cinque anni fa, e che è venuta a farmi compagnia all'alba nonostante lei non dovesse neppure darlo, quest'esame, solo per poter rispettare la tradizione di ogni fine sessione: shopping, pranzo, parco. Non avrei sostituito il pomeriggio con S. con nient'altro al mondo, mi sono tenuta libera da ogni impegno apposta per questo pomeriggio speciale, e se lui ci teneva tanto avrebbe potuto raggiungerci al parco, piuttosto. 
Niente, io sono l'egoista di turno. Anzi, peggio: non sono egoista, ma gli antepongo tutti i miei amici e lui viene dopo I., dopo S. e i suoi drammi d'amore, dopo L. Invece per lui io vengo prima di tutto. Magari non prima del suo lavoro e del pranzo della domenica a casa sua, ma di sicuro prima dei suoi amici, e vorrei ben vedere, dato che sono degli stronzi e fanno le cose senza invitarlo.
Sapete quando le discussioni degenerano e poi si finisce a dire cose che non si vorrebbe dire? Io gli ho detto che non sono disposta ad organizzare la mia vita in base ai suoi turni al lavoro, né ora né mai, che non sarò mai Penelope che fa la tela mentre aspetta il ritorno di Ulisse, e lui mi ha detto che mi vorrebbe più allegra. Così io ho potuto ribattere che per una volta che allegra lo ero davvero, è riuscito a rovinarmi la serata e, quel che è peggio, il ricordo stesso del giorno della fine degli esami, viziato per sempre dalla litigata finale.
Mi ha messo una tristezza, discutere in macchina con i finestrini sollevati per non svegliare i vicini, e sentirmi colpevolizzare perché non sono abbastanza allegra. Come se io provassi piacere, a non essere mai entusiasta. Combatto con la depressione da anni, è già tanto che riesca ad essere tranquilla, volermi addirittura entusiasta è una gran bella pretesa. "Anche io mi vorrei più allegra, cosa pensi? Più allegra, più bella e più magra." Lui ha tagliato corto dicendo che non voleva toccare il tasto del "peso", ed era meglio lasciare perdere le mie fissazioni. 
Poi ha pensato di aver fatto pace con il bacio della buonanotte, ma io ho pianto fino alle quattro mentre lui dormiva accanto a me senza accorgersi di nulla. 
I glicini in fiore, le urla dei bambini al parco, i complimenti della prof, sembravano lontani anni luce, un ricordo sbiadito di una giornata perfetta, fin quasi alla fine. Mi sentivo così stanca, avevo tanto bisogno di chiudere i libri per ricaricarmi prima di riprendere in mano la tesi, aspettavo con ansia questa tregua, e invece ho dovuto fare i conti con un'altra battaglia, che non mi aspettavo e non credevo di meritarmi.

P.S.
Al momento, comunque, la situazione è che ci siamo salutati con freddezza questa mattina, io a pranzo ho litigato anche con mia madre perché ero acida e scontrosa e poi ho scritto ad A. un messaggio in cui gli dico che non avrei mai pensato di passare così il primo giorno di "vacanza", tra l'astio e la rabbia, e ci siamo promessi un ulteriore chiarimento in serata. Vi terrò aggiornate!
P.P.S.
I. ha tentato di tirarmi su dicendo che era una pessima serata dal punto di vista astrale, dato che anche lui e M. hanno litigato sulla strada di casa. Mi ha strappato un sorriso, e sapete com'è? mal comune...

18 commenti:

  1. Ti rispondo su fb ♥ ma ho letto tutto tutto

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  2. A mio modestissimo parere sei nel giusto.
    Capisco che magari lui si sia risentito ma avrebbe potuto chiamarti e raggiungerti, non gli leggi nel pensiero e comunque sia si trattava di una cosa tua, di un traguardo solo tuo che avevi diritto di festeggiare come meglio credevi (amo molto le tradizioni post esame, le applico anche io).
    Al suo posto non te ne avrei nemmeno parlato, perché ovviamente ci saresti restata male e la cosa sarebbe sfociata in discussioni.
    Ci si rende solo infelici così e non si ottiene nulla di nulla, no?
    Detto ciò, cerca di parlargliene e di far sì che comprenda che tu sei tu, hai le tue idee ed i tuoi desideri, e non sei uno specchio delle sue idealizzazioni di una fidanzata perfetta stile Penelope.
    Spero di non aver esagerato e non averti offesa!
    Complimenti vivissimi, ti invidio e stimo molto per i tuoi traguardi.

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    1. Non mi offendi per nulla, anzi, interpreti perfettamente i miei pensieri. Per quanto io lo ami e desideri averlo accanto per il resto della vita, ci sono delle cose che è giusto condividere con gli amici. Lui non riesce a capirlo perché per lui io sono anche la sua migliore amica, oltre alla sua fidanzata. Noi siamo stati grandi amici per anni prima di fidanzarci ed eravamo abituati a raccontarci tutto, cosa che facciamo ancora, ma io nel frattempo ho costruito legami speciali con i miei compagni di università e mi dispiace che per lui non sia successo altrettanto, ma non sarò mai una di quelle fidanzate che vive al plurale. Non è nel mio carattere, tutto qui!
      Un bacio!

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  3. l'unico commento che mi viene da fare è un gigantesco "ma che cazzo", e ora perdonami il francesismo, ma... no, no, no. Non può fare così, può essersi risentito, è ovvio, però loro sono le tue amiche, quelle che hanno condiviso con te tantissimi anni di fatiche, quelle con le tue stesse passioni, le tue stesse ansie, le tue stesse seghe mentali pre esami. E dovevi festeggiare con loro il tuo trenta, assolutamente, perché lui, pur essendo una parte importantissima della tua vita, non ha condiviso tutti questi cinque anni, fianco a fianco, gomito a gomito, all'università. Ed è stato giusto e bello così, trascorrere un bel pomeriggio con loro (poi devi assolutamente dirmi che hai comprato in libreria), peccato solo che la serata disastrosa abbia rovinato tutto. però, sent, magari la tua testa riuscirà a rimuoverla, e se penserai al tuo ultimo esame vedrai una giornata festosa, e la serata con il tuo ragazzo, pian piano, sfumerà.
    Spero che capisca, ecco. Perché tu le sue ragioni le hai colte al volo, spero lui riesca a fare altrettanto. Che poi è ovvio, e orribile, e inevitabile, continuare a rinfacciarsi avvenimenti accadute in passato, cose che non vanno e chissà che altro. Io e mio padre, ad esempio, litighiamo per un'inezia e ci urliamo addosso di tutto, ed entrambi siamo bravissimi nel mettere carne al fuoco nelle discussioni e a fomentarle in maniera inutile.
    Mi auguro che il chiarimento serale sia andato bene ;)
    Baci
    Minerva

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    1. Il chiarimento è andato bene, per fortuna. Poi questa sera ci vediamo e usciamo noi due soltanto, cosa che avrei voluto fare anche indipendentemente dalla sclerata dell'altra sera. Cioè, non che io non volessi festeggiare con lui, ma è un festeggiamento diverso da quello che si può fare con chi c'è stato alla fine di ogni esame, come giustamente dici tu!
      Però, come dicevo a Kore, per lui è difficile capire questo mio desiderio perché lui mi considera, oltre che la sua fidanzata, anche la sua prima confidente, la prima a cui raccontare le cose belle o brutte che gli capitano, e non si capacita di come io, invece, possa scindere le due cose. Non so, forse io attribuisco eccessiva importanza all'amicizia - in passato questo mi ha creato molte delusioni ma non ho imparato - eppure credo che sia una forma d'amore diversa ma altrettanto importante nella vita di una persona.
      Ti abbraccio, grazie!

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  4. No. Mal comune non è mezzo gaudio.

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    1. Davvero? Io e I. invece lo troviamo molto confortante. Siamo due persone molto difficili e egocentriche e ci lamentiamo delle stesse cose, perciò poi possiamo concludere le nostre liste di lamentele con una risata e un bicchiere di traminer:)
      Spero che anche per te si risolva tutto, cara, ti abbraccio!

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  5. Sono superfelice per te per la fine degli esami tesoro. Per il litigio ... Manoooooo! Capisco lo scazzo, era un momento particolare per entrambi e lo avete vissuto molto diversamente. Prova a sbollire un po', credimi, alla fine non ne vale la pena di rovinarsi i ricordi!!!
    Un abbraccio grande :-*

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    1. Hai ragione, io poi sono particolarmente affezionata ai ricordi, quindi l'idea di una giornata così bella "macchiata" da una fine tanto triste mi infastidisce alquanto, però mi ha davvero fatta infuriare quella discussione senza senso, che sembrava buttata lì per ripicca, solo per rovinarmi la serata. So che non è così e che io sono paranoica, ma mercoledì ero davvero furiosa. Poi, per fortuna, l'incazzatura è rientrata. Poi io non sono una persona che porta rancore.
      Un bacio!

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  6. Complimenti per il tuo esame!
    Questo post mi ha fatto riflettere sulla cosa che più mi piace del mio rapporto con il mio ragazzo: la libertà, i nostri spazi da soli, i nostri riti, i nostri momenti di vita da "separati", come li chiamo io. A volte c'è davvero bisogno di separare la coppia per ritrovare la nostra essenza o più semplicemente per vivere un momento tutto nostro con noi stesse o anche con altre persone che non sono necessariamente le nostre (dolci?) metà... io credo che il tuo ragazzo tenesse davvero ad essere con te in un momento così importante ma credo che avrebbe dovuto capire il grande valore e significato che tu dai, giustissimamente, ad un momento così speciale della tua vita da condividere con persone altrettanto speciali per te! E hai fatto benissimo a farlo, oltretutto! Se si è offeso, beh, pazienza. Gli passerà! Non farti rovinare una giornata così da un muso lungo! Sorridi e sii fiera di te!

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    1. Anche a me è sempre piaciuto avere degli spazi per me e lui lo sa molto bene. Tra l'altro col fatto che lui fino all'anno scorso studiava in un'altra città e ci vedevamo solo il weekend era inevitabile che io facessi molte cose senza di lui. A me fa piacere passare del tempo con lui e i miei amici, ma ci sono momenti in cui è giusto tenere separate le cose, e so di avere ragione! :)
      Un bacio!

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  7. Ho sempre pensato che una coppia deve scoppiarsi almeno un po' nell'arco della giornata.
    Ho sempre creduto e sostenuto le "separazioni momentanee."
    Ci sono cose, emozioni, ricordi che non possono (non DEVONO) essere condivisi con la nostra metà, ma con altre persone. Amici, genitori, fratelli .....
    Perchè la vita è una e le persone attorno sono tante, non siamo affiancati dall'altro e basta. Troppo monotono, deleterio e noioso.

    Comprendo la voglia di stare assieme, ma avresti passato un momento pure con lui! Penso che il tuo ragazzo non abbia proprio capito.
    Fossi in te proverei a parlarci meglio, perchè non vorrei che si ripetesse più avanti!
    Sono sciocchezze alla fine,però possono rovinare la serata,l'umore,non ne vale la pena visto che vi volete veramente bene!

    Un abbraccio!!!

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    1. * Complimenti per l'esameeeeee!!!! :) :)

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    2. Hai perfettamente ragione, Ilaria, e io la penso proprio come te. Non sopporto i rapporti totalizzanti e soffocanti, che secondo me sono destinati a estinguersi per la loro stessa forza, come un fuoco che arde troppo violentemente. Se passi 24/24 con una persona prima o poi te ne stuferai, fosse anche la persona più perfetta del mondo, secondo me è inevitabile. Sarò cinica o egoista, ma non credo nell'amore che inghiotte tutto il resto, per me è necessario tenersi degli spazi esterni, e infatti ne ho parlato a lungo col mio fidanzato, precisandogli - in vista di una prossima convivenza - che anche quando vivremo insieme io vorrò tenermi dei momenti per gli amici o per me da sola. Sono una persona indipendente, l'eccessiva presenza di altri mi mette ansia a lungo andare, a volte ho bisogno di sapere che posso starmene da sola per un po'. Non che non mi piaccia la compagnia, anzi, però per apprezzarla davvero ogni tanto bisogna anche saper stare da soli (che è ben diverso dall'essere soli).
      Un bacio!

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    3. "Non che non mi piaccia la compagnia, anzi, però per apprezzarla davvero ogni tanto bisogna anche saper stare da soli (che è ben diverso dall'essere soli)."
      Hai detto delle verità pazzesche, concordo al massimo Euridice!
      Sono contenta (ma lo sapevo!) che il chiarimento è andato bene. Bravi!:)

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  8. ...che libri hai acquistato?
    ciò posto gli uomini necessitano di sentirsi sempre e comunque al primo posto nelle nostre esistenze, ma debbono accettare che noi siamo al di là di loro e della loro essenza e presenza... ma non è una cosa semplice per loro

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    1. Ho comprato cose insolite per me, autori contemporanei, romanzi, principalmente. Grossman, di cui avevo già letto qualcosa, un romanzo autobiografico di Gramellini, Suite francese da cui è stato tratto un film che avrei voluto vedere e non ho (ancora) visto, il Vangelo secondo Pilato...

      Per quanto riguarda gli uomini hai ragione. Tra l'altro io sono sempre stata molto indipendente, detesto le relazioni di coppia asfissianti.
      Un bacio!

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