Le cose pian pianino si smuovono, la palude si sta ritirando, e forse persino il mio corpo ha disattivato la modalità stand by.
Nei giorni scorsi ho mangiato più del solito, avevo fame, o forse era più che altro voglia di mangiare - è impossibile per me accorgermi della differenza, dopo tanti anni passati ad ignorare la fame - fatto sta che mi sono concessa degli sfizi fuori pasto, ho mangiato tantissimi carboidrati e mi sono persino ritrovata ad avere voglia di dolci, che a me generalmente non piacciono. Ieri temevo il peggio e invece, paradossalmente, ho perso un chilo.
E, ancor più incredibile, riesco a vedere quel chilo che ho perso: ho la pancia più sgonfia e piatta, anche se i fianchi continuano a sporgere oltre il limite che ho arbitrariamente deciso per loro.
Si è sbloccato tutto di punto in bianco, come se una forza invisibile avesse tolto il tappo che impediva alle cose di muoversi o un telecomando gigante avesse finalmente premuto "play" dopo un paio di mesi di "pause".
Così all'improvviso ci sono buone notizie sul contratto del mio fidanzato, mi è arrivato lo stipendio di novembre (ma non di ottobre, chissà se lo vedrò mai!) e, rullo di tamburi!, abbiamo trovato una casa. L'inquilina che doveva lasciarla a fine mese, però, ha chiesto di poter rimanere fino a metà febbraio, finché non si sistema con il suo nuovo lavoro all'estero, e quindi non entreremo prima del 20 del mese prossimo, o forse direttamente a marzo.
Però la casa c'è e non dobbiamo più incastrare nei nostri impegni le visite ad improbabili catapecchie, né alimentare l'insonnia scorrendo con rassegnazione l'homepage di Idealista e Immobiliare.it. È fatta. La prima cosa che abbiamo comprato per la casa nuova sono stati dei cuscini color senape e gli asciugamani del bagno ché, si sa, i dettagli sono fondamentali.
Non vedo l'ora di archiviare gennaio, con la sua grigia attesa e il pensiero fisso "dovrei ricominciare a vomitare", e inaugurare febbraio con un mood diverso e con una ritrovata energia.
Ho sostituito al miraggio bulimico un progetto più sano: mi sono comprata delle scarpe da ginnastica muove al Decathlon, fucsia con le stringhe arancioni, e lunedì - che per altro è il 1 febbraio, quale data migliore per cominciare qualcosa di nuovo di un giorno in cui coincidano inizio della settimana ed inizio del mese? - inizio un nuovo programma di tonificazione, la Top Body Challenge di Sonia Tlev. Dopo aver fatto a più riprese tutti i livelli della 30days Shred di Jillian Michael avevo voglia di qualcosa di nuovo e di più mirato al modellamento del corpo. Non c'è, infatti, una parte consistente di cardio, come nella 30days Shred, ma ci sono tanti addominali e esercizi per definire le forme femminili, sembra davvero un programma ben strutturato, non vedo l'ora di iniziarlo.
Ho bisogno di vedere dei risultati, di toccare con mano la possibilità di creare un corpo diverso, bello e armonioso, senza dover ricorrere ai mezzucci che ben conosco. In queste ultime settimane, davvero, mi sono ritrovata a pensare di dover vomitare con una frequenza che non mi capitava da anni. Sono arrivata a tanto così dal farlo davvero, avevo già lo spazzolino in mano, pronta a infilarmi il manico in gola, ma poi è suonato il telefono e mi sono distratta a concordare un lavoro.
Mi vergogno di questo pensiero ricorrente e vorrei mettere a tacere quella vocina che dice "una volta ogni tanto non fa male, una volta ogni tanto non è essere bulimiche. Lo fanno anche le ragazze normali. Sarebbe solo per limitare i danni di una cena troppo pesante, sarebbe l'equivalente della citrosodina!" perché io so che non è vero. So che il passaggio da vomitare una tantum a farlo abitualmente, dopo ogni pasto, è incredibilmente rapido, so che sarebbe un attimo ritrovarmi a vomitare anche il caffè, perché una volta che ci "prendi la mano" è maledettamente comodo abusare di questo metodo, so che devo resistere alla tentazione di farlo "una volta soltanto", perché non sarebbe mai una sola.
Almeno quando vivrò nella casa nuova avrò la scusa dei 65mq, di un piccolo bagno che confina con la camera da letto e nel quale è molto difficile nascondersi a fare queste operazioni. Ma devo resistere alla tentazione anche adesso, che sono quasi sempre da sola e ho un bagno tutto mio, perché se cedo una volta è finita, e non me lo posso permettere, ho troppe cose che mi aspettano e non voglio rovinarmele.