Peso: 72,3 kg
Ritorno in città alquanto deprimente: il tempo è ancora brutto e io sono ancora grassa.
In realtà non sono grassa come sospettavo, come addirittura credevo di meritarmi dopo aver mangiato senza ritegno, ma questa volta ne sono rimasta meno stupita: evidentemente in vacanza il mio metabolismo riprende a funzionare come quello delle persone normali e non va a basso consumo, come al solito.
Ben venga, dato che, come dicevo, le vacanze sono da sempre - fin dai primi periodi dopo l'anoressia - il mio momento di pausa dall'ossessione per il peso. Complice la difficoltà di controllare il cibo come quando sono a casa mi impongo di non pensarci e assaggio, sperimento, stuzzico fuori pasto come se non ci fosse la bilancia ad aspettarmi al varco, come se non dovessi poi fare i conti con settimane di rimorsi e sensi di colpa. Ma tant'è, sei giorni a mangiare carboidrati per cena, salsine e formaggi e seicento grammi in meno rispetto alla mattina della partenza. Il miracolo del viaggiatore ciccione.
Niente mare, ovviamente. Quest'anno me lo risparmio, forse ci andrò in inverno, in un posto abbastanza lontano da occhi conosciuti e indiscreti, o, ancor meglio, non ci andrò affatto. Non sono un'amante del mare; mi piace vedere posti nuovi, assaggiare i piatti tipici, vedere panorami mozzafiato, ma la vita da spiaggia mi annoia in fretta, e mi fa schifo la sabbia nei capelli, e odio sudare.
Tra l'altro mi sembra che ultimamente la mia sudorazione sia impazzita: non è mai stato un mio problema e invece negli ultimi tempi sudo un sacco, soprattutto sul viso, il che fa abbastanza schifo, visto che è l'unica parte del corpo che non si può neanche nascondere sotto i vestiti. Poi paradossalmente il resto del corpo non suda! Infatti sono alla disperata ricerca di qualche metodo per alleviare questo problema, se avete qualche consiglio/rimedio non esitate a confessarmelo!
Comunque, dicevo, il ritorno a casa ha sempre l'effetto di una sberla, di una secchiata d'acqua ghiacciata. Pomeriggio pigro a sfoltire le foto della vacanza e a misurare con lo sguardo la circonferenza delle cosce; alla fine cancello quasi tutte quelle in cui mi si vede a figura intera, lasciando solo quelle in primo piano, qualcuna a mezzo busto dove non mi si vedano le braccione ma solo le spalle ossute. Preferisco fotografare che essere fotografata, per fortuna. Io odio rivedermi in foto, soprattutto nelle foto delle vacanze. Perché quando l'incanto finisce e sono sola nella mia stanza quel vestito che nello specchio dell'albergo sembrava mi stesse così bene, la maglietta che cadeva perfettamente a nascondere i fianchi, i pantaloni che ingannano la vista scompaiono e vedo solo tonnellate di grasso, braccia flosce e vestiti troppo piccoli per contenere tutta la mia ciccia. Come ho fatto ad uscire conciata in quel modo e persino a lasciarmi sfuggire un sorriso, incrociando il mio riflesso in una vetrina? Dovevo avere delle fette di prosciutto davanti agli occhi spesse almeno come quelle che ho mangiato.
Vorrei riuscire a non pensare a tutto questo anche per il resto dell'anno, e invece mi è concessa un po' di spensieratezza solo per qualche giorno ogni tanto. Vorrei vivere la mia vita in un'eterna vacanza.
Per fortuna tra qualche giorno riparto, anche se questa volta resto in Italia. Sempre niente mare, o almeno niente spiaggia, e sempre tanto cibo di cui gioire e pentirmi, in un eterno circolo vizioso.