Peso: 64,1 kg
In
questi giorni, su alcuni dei vostri blog e nei commenti al post precedente, si
parlava del binge e del suo “statuto ontologico”: è o non è una malattia? Io
non ho esperienza di binge eating – le mie abbuffate di un tempo, come ho
raccontato diverse volte, erano sempre programmate e anticipate/seguite da
giorni di restrizione, mentre al momento sono in una fase in cui non riesco ad
assaporare il cibo se sono da sola e, dato che non mi è quasi mai capitato di
abbuffarmi di cose che non mi piacciono, il rischio di cedere alle abbuffate è
abbastanza basso – ma posso fare riferimento alla bulimia.
Come
molte ragazze anoressiche che conosco e che ho conosciuto, per me la bulimia è
stato il primo passo verso la guarigione. Razionalmente so che la bulimia è una
malattia al pari dell’anoressia, ma mi si era talmente impressa nella mente l’equazione
“non mangiare è sbagliato – mangiare è giusto” che il solo fatto di mangiare
(anche se poi vomitavo) mi dava l’impressione di essere guarita. Tra l’altro
uno dei medici che aveva seguito la mia amica M. nella clinica dov’era stata
ricoverata le aveva detto che vomitare dopo aver mangiato era sicuramente
preferibile al non mangiare affatto perché una parte del cibo assunto, anche se
una minima parte, riusciva comunque ad essere assimilata.
Insomma,
mi ero convinta che la bulimia (che io non definivo ‘bulimia’ ma chiamavo, con
un’astuta perifrasi ‘mangiare e poi vomitare’) fosse un ottimo compromesso: potevo mangiare come le
persone normali e rimanere magra. Avevo la botte piena e la moglie ubriaca,
come si suol dire.
Pensavo
che avrei fatto così per tutta la vita, sinceramente. Ero diventata talmente
abile da essere velocissima a vomitare e quando uscivo dal bagno non avevo gli
occhi rossi e gonfi come M.: avevo una specie di dote, ero una bulimica
bravissima. E la cosa assurda è che mi sentivo sana e guarita! Non mi sono mai
sentita tanto ‘normale’ come nel mio periodo bulimico (durato, a più riprese, circa
un paio d’anni), anche perché una sera la mia migliore amica mi aveva
confessato di aver passato l’ultima settimana a vomitare dopo tutti i pasti. Ed
ecco la conferma che aspettavo: L. era (ed è) una persona normalissima, che non
aveva mai sofferto di disturbi alimentari ma
vomitava dopo i pasti come me. La conclusione del sillogismo era ovvia:
vomitare è normale, lo fanno anche ragazze normali, posso farlo senza sentirmi
in colpa.
E
poi i segnali della guarigione c’erano tutti: avevo ripreso le energie, i
capelli avevano smesso di cadere, il mio peso era salito fino a sfiorare – ma senza
superare – i cinquanta chili e mi sentivo piena di forza e persino a posto con
la coscienza. I miei amici erano convinti che stessi bene, ne erano convinti i
miei genitori e i miei professori e ne ero convinta soprattutto io.
Poi
c’è stata quella maledetta radiografia dal dentista per scoprire se avessi o
meno i denti del giudizio – che poi, che senso ha saperlo in anticipo, dico io?
– ed è emerso che i miei molari erano praticamente tutti marci, corrosi dai
succhi gastrici. Il dentista mi ha proposto di rifare tutti i denti in
ceramica, visto che anche gli altri erano un po’ ingialliti e indeboliti dalla
mia pratica quotidiana, e a me stava bene: magra e con i denti bianchissimi, il
top.
Peccato
che poi sia venuta fuori la storia dell’esofago, sul quale si erano aperte
delle piccole ulcere. Continuando a sottoporlo ai succhi gastrici, mi dissero,
le ulcere si sarebbero allargate e forse sarebbe successa la stessa cosa allo
stomaco e l’ulcera allo stomaco è considerato uno stato pre-canceroso (in
pratica avere delle ulcere allo stomaco aumenterebbe esponenzialmente la
possibilità di sviluppare tumori, non so se me l’abbiano detto solo per
sfruttare la mia terribile ipocondria o se sia vero).
E
così, a malincuore e con qualche iniziale ricaduta, mi è toccato abbandonare
quella rassicurante routine. Ho smesso di vomitare dopo ogni pasto e ho messo
su quasi venti chili.
Non
vomito da un anno e mezzo e cerco di evitarlo più di quanto mi preoccupi di
evitare la restrizione alimentare perché so che per me la bulimia è una
seduzione molto più subdola dell’anoressia, proprio perché non riesco ad
associarla ad uno stato di sofferenza, cosa che invece mi riesce molto più
facile per quanto riguarda l’anoressia. Da anoressica ero debole, con gli occhi
scavati e mi rimanevano in mano le ciocche di capelli quando mi facevo la coda,
mentre nel periodo in cui mangiavo-e-poi-vomitavo stavo bene. Non avevo paura di mangiare troppo, non dovevo privarmi di
nulla: come vi dicevo prima, non mi sono mai sentita più “guarita” di allora.
Ogni
volta che esco a mangiare (e mangio più del dovuto) ho l’abitudine di far
visita al bagno del ristorante. Mi piazzo davanti allo specchio e penso a
quanto sarebbe facile buttar giù un bel po’ d’acqua, infilare due dita in fondo
alla gola e lasciare i miei errori in quel bagno. Ma poi mi lavo le mani ed
esco, perché non voglio ricaderci, perché sono troppo forte o troppo debole per
farlo, ancora non ho capito.
Tu sei molto forte, infatti. Hai passato più di un inferno, e ne sei venuta fuori - oltreutto benissimo, visto che sei una donna bella, intelligente, di classe, curata! - non mi sembri affatto debole!
RispondiEliminaPurtroppo la storia delle ulcere e del cancro è vera, se ti servissero altre motivazioni per non ricaderci.
Come dico sempre, io non so che cosa ho, penso di essere solo un'insoddisfatta che si sfoga col cibo, avrei potuto drogarmi o diventare alcolizzata per non pensare a me stessa ... E invece ho deciso di sfogare l'insoddisfazione verso il mio corpo con il cibo. Quindi non lo so, anche perché non mi sono mai confrontata con un professionista in merito, non so che significa veramente soffrire di anoressia o bulimia ... Ma sono d'istinto d'accordo con te: l'anoressia è elettrizzante all'inizio, è perfida perché ti fa credere di avere il controllo di tutto mentre perdi il contatto con la realtà ... ma la bulimia è ugualmente una gran bastarda, seducente perché con i vari comportamenti compensatori ti convince che tutto va bene, che sei normopeso, che nessuno noterà i tuoi piccoli "vizi". Ma poi non è così, poi bisogna svegliarsi dal sogno e scoprire che è un incubo ... reale, purtroppo.
Anche io spesso ho la sensazione di essere vittima di una dipendenza, forse anche perché il gruppo di mutuo sostegno di cui ho fatto parte per un po' si riuniva nella stessa sala degli alcolisti anonimi e dei tossicodipendenti :) Molte volte ho l'impressione che quando è cominciato tutto avevo bisogno di qualcosa sulla quale sfogarmi e casualmente è toccato al cibo ma avrebbe potuto essere l'alcool o la cocaina e sarebbe stato lo stesso.
EliminaGrazie per il sostegno e per i complimenti tanto belli quanto immeritati, TU sei bellissima e dolcissima, grazie! <3
Xk sei forte....è da debole salvarsi stomaco ed esofago? Direi di no! Soprattutto xk qnd certe pratiche diventano abitudinarie, facili e "scorciatoia" sembrano innocue ed eterne. Certo sai ke vomitando avresti la via facile e meno senso di colpa ma....sai anche quali danni ti procureresti e stavi x procurarti. Sei bravissima a ...fermarti a quello specchio. Io dalla dipendenza da clisteri nn mi allontano....mi fanno sentire vuota e apposto dopo...ma il mio intestino accumula e basta....cn tutta la verdura ke mangio ormai...proprio 0. :(
RispondiEliminaMa che senso ha farsi i clisteri ? un conto è farsi di lassativi ma ficcarsi glicerina e olii laggiù per ammorbidire le feci non ha alcun senso dato che ormai le feci sono arrivate allo stadio finale quindi hanno assorbito tutto l'assorbibile. A meno che tu non sia statica non ha veramente senso.
EliminaE nn posso tenermi dentro ed esplodere! Il paradosso è ke bevo più di 3l di acqua al giorno e mangio frutta/verdura!!!
EliminaGrazie per il conforto, Lalka! È un mix di sentimenti davvero snervante quello che provo: da una parte so che è la cosa giusta da fare resistere alla tentazione, dall'altra mi trovo a pensare che se fossi coraggiosa, se non avessi tanta paura di soffrire (più che di morire), non sarei così grassa.
EliminaHo avuto anche io il mio periodo di lassativi (che esperienza, il mio curriculum in questa materia è davvero ricco!) ma non funzionavano sempre e mi è servito solo ad avere problemi di stitichezza per anni, dopo. Quindi bocciati. Clisteri e perette, invece, se servono a combattere la stitichezza sono utili, anche se a me il clistere fa sempre impressione!
Un bacio!
Sai me lo chiedo anche io? quando mi abbuffo capita alle volte che resti parecchi minuti a pensare di vomitare e mi chiedo...sono più forte se resisto? o è la via più facile, da pigra grassona? perché per me vomitare è una punizione, è sofferenza...sembra una cazzata ma ci vuole forza di volontà per stare un'ora piegata sul water a soffrire e vomitare e tutto lo schifo che ne consegue. Una volontà auto distruttrice. Io non posso credere che tu stessi bene...vomitare due anni significa il segno di Russell sulla mano, significa disidratazione e pelle secca, significa ragadi, significa diarrea o stitichezza o entrambi, significa colorito spento e capelli di merda spenti anch'essi, significa puzza, significa occhi gonfi e capillari esplosi, forse. Significa stanchezza perché vomitare stanca...significa reflusso gastrico. Tanto reflusso. Non è possibile che stessi fisicamente bene, forse era solo la tua mente a crederlo.
RispondiEliminaSe lo sento dire da altre persone non ho dubbi: sei più forte se resisti. Ci vuole più volontà ad accettare le conseguenze di un'abbuffata che a cancellarle con due dita in gola, anche se a volte io ho pensato "solo per questa volta, che sarà mai?" ed è stato davvero difficile fermarmi.
EliminaProbabilmente in parte era il confronto con il periodo precedente a farmi percepire di stare bene, perché i miei ultimi mesi con l'anoressia sono stati una vera merda e non lo augurerei al mio peggior nemico, e quindi i miei ricordi del periodo bulimico sono senz'altro idealizzati. Come quando ti lasci con una testa di cazzo e ti metti con uno che è un poco meno stronzo e ti sembra l'uomo più stupendo del mondo, per me la bulimia è stata la salvezza, il primo barlume di normalità, e le sono in parte grata per questo. Poi, come dicevo, a me non è mai capitato di stare un'ora sul water, avevo una buona tecnica (che non sto qui a spiegare perché non vorrei mai che serva da suggerimento a qualche "aspirante bulimica", il web riserva sorprese inquietanti) e ci avevo preso l'abitudine. Però certo, gli effetti devastanti sul fisico, anche se meno evidenti (come denti marci e ulcere, reflusso che ho ancora adesso a distanza di anni, stitichezza e secondo la mia nutrizionista anche i miei problemi di intolleranze e intestinali dipendono dall'essere stata una cretina così a lungo), c'erano eccome, e non potrò cancellarli. Come chi si ubriaca per anni e si becca l'epatite, è il karma che ti fotte, prima o poi.
Un bacio!
Letto con interesse, non ho mai sofferto di bulimia quindi non ho mai avuto modi compensatori (vomito mi fa schifo, lassativi mi sembrano inutili visto che tanto il cibo ha già fatto il suo giro, eccesso di sport x compensare no xkè non ne avrei ne tempo ne voglia), quindi non ne sapevo molto, mi ha fatto sorridere che ti sentissi guarita..
RispondiEliminaX fortuna poi hai dovuto smettere anche se al prezzo dei problemi più ovvi del vomitare, e no purtroppo non puntavano sulla tua ipocondria x le ulcere, sei davvero più a rischio! :(
Xo vinci ogni volta che guardandoti allo specchio e sapendo quanto é facile x te, scegli di non farlo.. Grande!!!!
Sento di tante persone cui fa schifo vomitare. Pensa che una mia amica addirittura piange quando ha l'influenza perché vomitare la fa stare malissimo. Invece io anche ora mi sento sempre meglio dopo aver vomitato (mi riferisco a quando vomito perché sto male, non intenzionalmente) e non mi fa così schifo. Mi faceva più schifo sentire la pancia tirare per il troppo cibo e vomitare era un sollievo.
EliminaAdesso, almeno, compenso solo con lo sport. So che il modo in cui lo faccio non è del tutto sano, ma di per sé fare sport è una cosa sana e non mi spappolerà lo stomaco, quindi ben venga!
Grazie per il sostegno, lo apprezzo tantissimo! :*
Ok saranno inutili i clisteri ma almeno mi libero da qualcosa ....nn auguro a nessuno 1 megacolon con tanto di fitte da pseudo appendicite!!
RispondiEliminaÈ stato davvero interessante leggere questo post, i tuoi post sono affrontano sempre tematiche interessanti!
RispondiEliminaIo non ho mai vissuto la bulimia in prima persona quindi non posso parlarti della mia esperienza personale però anche non avendola mai vissuta dev'essere terribile e la considero al pari dell'anoressia,anche se leggendo la tua esperienza capisco che dev'essere facile cadere nell'errore di pensare che tutto sommato si è "normali" sicuramente ha influito il fatto che ti sentivi abbastanza bene e in forze perché assorbivi comunque qualcosa in più sapere che anche le persone che non avevano un DCA lo facevano deve averti fatto pensare che non era in comportamento malato! Mettendomi nei tuoi panni in effetti posso capirti, ma sei stata davvero forte te lo assicuro! Sono felice che tu ti sia fermata e che non abbia aggravato la situazione perché purtroppo quello che dicono i medici è vero e ci sono altri mille danni, il fatto dell' ipocondria ha giocato a tuo vantaggio in questo caso, anch'io lo sono molto e a volte mi aiuta in un certo senso. Ma sicuramente sei stata forte tu a non farlo sapendo che ti riesce così bene, sei proprio da ammirare per questo! Quando ti viene la tentazione pensa ai tuoi bellissimi capelli, hai faticato molto per farli tornare sani e vomitare li rovinerebbe tantissimo, questo potrebbe essere un aiuto in più alla tua già grande forza di volontà!
Ti mando un bacione :*
Ma sai che hai indovinato? Io penso sempre ai capelli, anche quando mi viene la tentazione di digiunare! Ho troppa paura di vederli di nuovo rovinati come qualche anno fa, ci tengo troppo. So che è una frivolezza e che ci sono motivazioni ben più nobili per non digiunare ma dato che il motivo scatenante verso la guarigione è stato che volevo andare in vacanza con i miei amici e riuscire a tenere il ritmo, andare a ballare, camminare fino alla spiaggia, cose "normali" che fanno i diciottenni normali, va bene anche una frivolezza.
EliminaComunque credo che sulla mia idea della bulimia, oltre al confronto con il periodo precedente che mi aveva veramente ridotta malaccio, abbia influito molto il fatto di sapere che anche persone sane hanno attuato comportamenti malati. Non hai idea del sollievo che avevo provato quando la mia amica mi aveva confessato di aver vomitato per una settimana intera! Mi ero sentita leggera, pura, onesta a dirle che lo facevo anche io e a darle dei consigli! Assurdo, a ripensarci ora, ma all'epoca era stato incredibilmente confortante.
Un bacio!
A me è successo il contrario. Dopo tre anni di anoressia (con alti e bassi, aumenti e diminuzione di peso purtroppo senza ombra di ciclo) in cui comunque il mio massimo sono stati 50 kg, MASSIMO, la bulimia è stata devastante. Sono ovviamente ingrassata tantissimo, perché mangiavo e perché vomitare assicura, come dici tu, comunque un parziale assorbimento del cibo. Un'anoressica ingrassa sicuramente (come è successo a te). Io confesso e me ne vergogno tanto che non ho smesso di vomitare dopo le mie abbuffate... Ma sono strana, non mi ritengo completamente malata: non vomito sei volte al giorno e non ho perso i capelli... Insomma,anche io non mi sento malata ma la bulimia è stata tutto il contrario della salvezza. Credevo di aver trovato il metodo per restare magra ma a quanto pare al mio corpo non piace: dovrei mangiare come mangiavo venti chili fa ma ormai è impossibile. Ho impiantato nel mio cervello un nuovo favoloso meccanismo che non è "mangia e vomita" perché io vomit(avo)o solo dopo le abbuffate. Quindi smettere di vomitare per me non sta significando assorbire 400 kcal di pasto. Ma 3000 di abbuffate. Ecco perché per smettere di vomitare io devo ingrassare, continuo a farlo... Ecco perché grassa=in salute. Ecco perché l'unica cosa di cui soffro è il reflusso. Ecco perché non sono malata... Considero malattia la bulimia ai suoi estremi, non la mia pseudo bulimia tendente al binge...ma che ne so... So solo che fa schifo. Qualsiasi cosa sia
RispondiEliminaNeanche io vomitavo sei volte al giorno. Per esempio, non vomitavo mai la colazione, perché sapevo che quelle calorie mi servivano e le avrei comunque bruciate. Se c'è una cosa di cui mi stupisco sempre, nel ripercorrere gli anni della mia malattia, è la mia lucidità: sono stata capace di camminare sul baratro, di sporgermici, ma mi sono sempre fermata prima di sprofondare. Avevo chiara in testa una cosa: non volevo morire. Se fossi morta nessuno avrebbe più visto quanto ero magra! E comunque non volevo essere ricoverata, avevo sentito racconti terribili e non potevo accettare l'idea che qualcuno mi dicesse quanto dovevo pesare e cosa dovevo mangiare. Così calcolavo meticolosamente di quante calorie avrei avuto bisogno per stare "bene" e vomitavo il resto. Non mi abbuffavo quasi mai, vomitavo i pasti principali, soprattutto la cena, ma poi mangiavo una barretta di cereali o due crackers per compensare e bevevo tantissimo perché sapevo che vomitare porta alla disidratazione. Per questo dico che avevo una dote: da anoressica ero stata una frana, un'anoressica naïf, avevo tirato troppo la corda, ma come bulimica ero davvero abile. Comunque, Sybil, alla fine s'ingrassa per forza quando si decide di vivere, è un male necessario. Possiamo limitare i danni, essere normopeso, ma non possiamo far coincidere la magrezza dei nostri sogni con una condizione di salute!
EliminaUn bacio!
Rieccomi capitolare nel tuo blog. Come sempre, mi immergo nella lettura dei tuoi bei post, pieni di consapevolezza e "coscienza di". Apprezzo molto il tuo stile, così come la tua maturità: troppo spesso mi ritrovo a leggere blog radicalmente improntati sul "pro-ana". Il tuo blog invece è come una boccata d'aria fresca.
RispondiEliminaIo non ho mai sofferto di bulimia, ma vivo il binge eating disorder (notturno). Sì, esiste anche il binge eating notturno a quanto pare. Ci sono diversi studi a riguardo ed è definito un disturbo alimentare a tutti gli effetti. Mi sveglio più volte di notte per svuotare la dispensa (insomma per intenderci) ma allo stesso tempo ho ancora un comportamento da anoressica. Insomma sono un meticcio di diagnosi: EDNOS (Eating Disorder Not Otherwise Specified). Ma non sono qui per raccontarti di me.
Questo squarcio di storia personale mi ha molto colpita: parli con lucidità e riesci a prendere le distanze da ciò che è stato, sebbene come hai detto, sia sempre "allettante" ritornare -nel tuo caso- nella fase bulimica.
Sono comunque qui per dirti che sono molto orgogliosa. Una chiarezza cognitiva come la tua non la si vede (forse dovrei dire "legge") tutti i giorni. Il che è da apprezzare, soprattutto in una nicchia di blog così troppo spesso ancorati a questo falso mito della "filosofia pro-ana" (che poi, studiando filosofia, mi viene da rabbrividire al pensiero di leggere "filosofia pro-ana"). Vabeh, son dettagli.
Un abbraccio.
ps: spero il prima possibile di capire come riuscire a seguirti!
I tuoi complimenti mi lusingano. Come dicevo anche a Sybil, in realtà sono sempre stata molto "lucida" nella malattia, o almeno, a me sembra di esserlo stata, nei limiti imposti da una malattia mentale. Ho sempre avuto questa tendenza all'auto analisi e sono sempre stata cosciente di stare sbagliando quando non mangiavo e quando mangiavo troppo, solo la fase bulimica mi ha davvero "ingannata".
EliminaQuanto alla "filosofia" pro-Ana l'ho sempre trovata una forma di poco rispetto per chi soffre davvero di un disturbo fisico e mentale come l'anoressia. Per me dichiararsi pro-ana è come dichiararsi pro-sla o pro-cancro ed è davvero offensivo nei confronti di chi di anoressia arriva anche a morire, o comunque ha l'artrite (come la mia amica M., che è stata operata alle articolazioni a diciannove anni) o non potrà mai avere figli.
Un abbraccio!
P.S.
Boh, ma se metti il link in "aggiungi ad elenco blog seguiti"'nella home page non funziona? Io sono impeditissima con la tecnologia! :)