Ogni tanto riemergo dall'abisso delle mille cose da fare e mi faccio vedere su Blogger. Cerco di seguirvi sempre, di commentarvi spesso e di scrivere di tanto in tanto.
Vorrei aggiornarvi più spesso, ma quando ho tante idee non ho tempo e quando ho tempo mi sembra di non avere nulla di interessante da dire, e non voglio ripetervi sempre le stesse cose, che non so più dimagrire, che sono bloccata sempre allo stesso peso, che vorrei mangiare molto meno ma allo stesso tempo mi piace cucinare per i miei amici, per A., per i compagni di corso che vengono a casa mia per i lavori di gruppo, per il pranzo di Pasqua o anche solo per sperimentare l'ultima ricetta che ho trovato.
Mi nutro di passioni schizofreniche, in questo periodo: da una parte la cucina, le ricette, i vini pregiati. Dall'altra l'allenamento, i programmi di tonificazione, le pagine Facebook che parlano di esercizi, fitspo e diete ricche di fibre e proteine.
Ogni sera mi metto davanti allo specchio e controllo lo stato dei miei addominali. Se non posso essere magra, penso, almeno avrò un fisico tonico, scolpito e sano.
Una voce nella mia testa mi dice solo che l'ho indirizzata da un'altra parte, ma sempre di ossessione si tratta e quando vado al supermercato perdo comunque un sacco di tempo a leggere le etichette, non più alla ricerca del cibo meno calorico, ma di quello "migliore".
Mi sono persino misurata nella corsa, io che sono sempre stata una pippa a correre, motivata dalla presenza del cane, che è stato ospite da me per qualche settimana, perché di solito vive con i miei che fanno orari meno impegnativi e non è costretto a rimanere da solo per otto/nove ore al giorno. Comunque, spronata dal fatto che avrei dovuto in ogni caso portarlo a passeggio ho deciso di unire l'utile alla sfida e anziché portarlo a spasso l'ho portato a correre. Il primo giorno ero stanca dopo poche centinaia di metri, ma dopo un po' sono riuscita a completare l'isolato senza camminare. Ora che il mio cane è tornato dai miei, però, non sto più andando. Lui era una compagnia e una motivazione e allo stesso tempo un pretesto: correndo con lui accanto ero la ragazza che deve portare fuori il cane e ne approfitta per fare un po' di movimento, mentre senza di lui sarei solo la grassona goffa che tenta di rendersi presentabile per la prova costume.
Tra l'altro con A. abbiamo pensato di fare qualche giorno di mare a giugno perché non so come sarò messa quest'estate, con lo stage, e quindi approfittiamo del ponte del 2 giugno per una breve vacanza, quindi la prova costume è drammaticamente vicina. Ho due mesi per perdere (almeno) cinque chili ed eliminare i cuscinetti di grasso nell'interno coscia.
Ma voglio vivere questa scadenza come una motivazione positiva, non come una deadline angosciante. Voglio che sia lo sprone a fare di più, a fare meglio, a non rassegnarmi, a non fare pasticci con il cibo e con il vino durante il weekend per poi provare a porvi rimedio per il resto della settimana, ad arrivare al mare "pulita dentro e bella fuori", come recita lo slogan di una pubblicità abbastanza brutta.
Sul fronte master, il lavoro si fa sempre più impegnativo e sempre più basato sull'attività di gruppo. Per me, ch'ero abituata a fare tutto da sola, è una bella sfida: mi piace il confronto, sto imparando anche tanto di me stessa, mi sono scoperta accondiscendente e propositiva, ma poco incisiva nel far sentire la mia voce all'interno del gruppo, ma mi pesa dover organizzare i miei tempi in base a quelli degli altri, non poter lavorare quando vorrei ma dover sempre cercare il compromesso.
Questo un po' mi preoccupa rispetto al mondo del lavoro. Forse, mi dico, avrei dovuto considerare più attentamente l'ambito delle risorse umane, la mia amica L. sta facendo uno stage nella selezione del personale, ha già molte responsabilità e si può organizzare autonomamente, purché rispetti le sue scadenze.
Non che quello che faccio non mi piace, anzi, lo trovo interessante e dinamico come speravo che fosse, ma non sono sicura che mi piacerebbe un lavoro troppo imprevedibile, con orari eccessivamente inusuali e con un gruppo di lavoro flessibile. Sono una persona che ama stabilità e certezze, io. Però aspetto lo stage per capire davvero cosa mi aspetta e se mi piaccia o no. Mal che vada sono sempre in tempo per deviare la mia rotta, anche se sono impaziente di cominciare a lavorare davvero, con un lavoro fisso e uno stipendio fisso.
Infine, la convivenza. Va tutto meglio di come mi aspettassi, anche se ci vediamo davvero poco (e per fortuna che viviamo insieme, altrimenti avremmo rischiato di vederci solo qualche ora nel weekend) e non riesco a godermi la nostra casetta quanto vorrei. Adesso, comunque, il più del lavoro di adattamento (mobili da montare, faccende burocratiche da sbrigare, cose da comprare) è fatto, quindi spero che i prossimi mesi saranno più tranquilli e che avremo modo di guardarci un film insieme sulla TV che i miei ci hanno regalato ma che in tre settimane non è ancora stata accesa!
Poi ci metterò qualche foto, così sarà come invitarvi a casa per un caffè (abbiamo anche la macchinetta! E io che speravo di diminuire la mia dipendenza!)
Un abbraccio a tutte!