domenica 12 aprile 2015

Ipocondria portami via - voglio solo un po' di pace

Peso: 64,7 kg

Venerdì ho avuto il mio primo (e spero ultimo) episodio di emicrania con aura. Per le fortunate tra voi che non sanno di cosa si tratti, è una simpatica forma di mal di testa anticipata da allucinazioni visive che possono presentarsi in vari modi ma che nel mio caso erano "scotomi scintillanti": praticamente il mio campo visivo, a destra, era ingombrato dalla presenza di queste macchie tremolanti e colorate. Queste fastidiose sensazioni durano per una ventina di minuti, dopodiché insorge il mal di testa vero e proprio, che mi ha lasciato stordita fino a sera.
Ma soprattutto, quella mezz'ora di "allucinazioni" mi ha sprofondata nel panico. Nel giro di mezz'ora avevo preso in considerazione il distacco di retina, un'ischemia e il tumore al cervello; sarei andata in pronto soccorso se non avessi dovuto lavorare tutto il pomeriggio.
Come vi ho già detto parecchie volte, io sono molto ipocondriaca. In passato ho sofferto di moltissimi sintomi di natura psicosomatica ma tanto "reali" da riuscire a preoccupare anche persone molto più razionali di me. Qualche anno fa, ad esempio, ho fatto parecchi esami al cuore e ho portato l'holter pressorio (uno strumentino che ti tieni addosso per 24 ore o 48 o per una settimana intera e ti misura la pressione ogni quindici minuti) perché il mio medico di base non si spiegava gli sbalzi di pressione e le aritmie che mi lasciavano senza forze. E alla fine non avevo nulla: "somatizzavo", così mi dissero.
Era il periodo in cui pensavo di avere la SLA. Ricordo che mi tremava la palpebra inferiore, a volte per qualche minuto, a volte per giorni interi, e mi sembrava d'impazzire. E poi mi s'informicolava il collo, poi il braccio, poi la schiena. E quando mi sedevo avevo sempre le fascicolazioni nelle gambe, come delle piccole scosse elettriche, e pensavo che sarei morta di lì a poco.
La notte in cui ho deciso che avrei ricominciato a mangiare, fine maggio 2009, mi era capitata una cosa simile. Avevo avuto un paio di attacchi di panico - tutto regolare - ma, ad un certo punto, mi accorsi di non riuscire più a muovere un braccio. Era paralizzato, in una posizione innaturale. Provai ad alzarmi dal letto, ma non riuscivo a muovere neanche le gambe! In quel momento pensai che sarei rimasta per sempre legata a quel letto che odiavo, sul quale tutte le notti sprecavo tutte le mie energie per riuscire ad allontanare i miei fantasmi e dormire almeno un paio d'ore, e che non sarei più riuscita a muovere un passo o a prendere in mano una penna. Mi convinsi che il mio corpo, non avendo più nutrimento a sufficienza, aveva deciso di tagliare le terminazioni nervose che portavano il movimento agli arti e sarei rimasta così, solo 'spirito' come avevo tante volte sognato. Non riuscivo neppure a chiamare aiuto, perché avevo la mandibola incollata alla mascella.
Mi spiegarono, poi, che quella paralisi temporanea era stata provocata da un problema di iperossigenazione legata all'attacco di panico ma ormai avevo deciso: ricominciavo a mangiare, perché non volevo morire.
Insomma, la paura di stare male aveva vinto persino sul mio desiderio disperato di scendere sotto i quaranta chili, di vedere finalmente dove finisse l'osso del bacino che potevo seguire con la punta del dito fino all'inguine. La paura delle malattie è sempre stata la mia compagna più grande, insieme all'ossessione per il peso. Come piatti di una bilancia, oggi è più importante l'una, domani l'altra. Oggi penso che sto per morire quindi conviene che mangi senza pensieri, domani scopro che sto ancora bene ed è meglio che arrivi alla morte con 10kg in meno.
Non ho mai tregua. Devo sempre avere qualcosa che mi angoscia, che mi sta sul fiato sul collo, che non mi fa godere appieno la vita.
Ieri mattina e questa mattina mi sono svegliata con dei forti giramenti di testa. E non ho pensato che fosse la pressione bassa (ma l'ho provata: 125-70, perfettamente normale), né la tiroide, né qualche altro sbalzo ormonale, ho pensato di avere un tumore al lobo occipitale del cervello. E questa convinzione si fa strada dentro di me insinuandosi nelle fessure lasciate momentaneamente vuote dal dca. Là, dove ieri c'era il "guarda quelle cosce molli e tremolanti!" oggi c'è "non sono giramenti di testa, sono vertigini date dall'espansione del tumore".
E lo so che è un'ossessione non meno assurda dell'altra, e lo so che ci sono persone che hanno davvero la SLA, il tumore al cervello o che sono cardiopatiche mentre io sono solo una cretina con le crisi d'ansia, ma vi giuro che quando mi partono queste paranoie arrivo a stare davvero male. Oltre a provocarmi qualsiasi sintomo, sono in grado di rimanere in uno stato di derealizzazione/depersonalizzazione per ore.
Oggi, per esempio, ero in giro col mio fidanzato e stavo bene. C'era il sole, eravamo in un posto graziosissimo, faceva caldo e parlavamo delle vacanze estive, quando ad un certo punto ho cominciato a sentirmi assente, a sentire il mondo che si allontanava e ho dovuto sedermi su una panchina, prendere qualche bel respiro, cercare di tornare in me. E io non voglio ricominciare con gli attacchi d'ansia, le benzodiazepine, la paura di uscire da sola.
Questa sera con il mio amico I. ed i rispettivi fidanzati andiamo a mangiare la pizza in una pizzeria buonissima e io non la mangio da gennaio, mi sto preparando a questa serata da una settimana (non ho toccato lievito di nessun tipo) e oggi ho fatto ciclette e ho camminato tantissimo per eliminare anche i sensi di colpa, ma non voglio entrare nel ristorante con la paura di sentirmi male o passare la sera dentro una bolla d'aria, ad ascoltare da lontano i discorsi degli altri. 
Non voglio che mi capiti mai più, sono stanca di quelle cose come di contare le calorie. Voglio solo un po' di pace

7 commenti:

  1. Io sono tra quelle a cui é capitato! Orribile!!! Mi capita circa una volta l'anno, di solito col caldo, ma la prima volta in seconda media durante una verifica di matematica (inutile dire che mi hanno preso in giro dicendo che era una scusa, anche se la prof mi ha creduto x fortuna xke sono sempre stata brava in matematica e non avrei avuto motivo x volerla saltare)... Mi hanno detto che a me capita x via della pressione bassa che ho sempre al minimo (65-96 circa) e un abbassamento di sali minerali (e infatti mi tengo un integratore x quando capita)., vedo dei bagliori, tipo quando si guarda fisso il sole, o il flash di una macchina fotografica, mi dura un paio d'ore in cui sono praticamente ciecata e quindi non posso fare altro che stare ferma..

    Detto questo, x la tua ipocondria, vedo che ci scherzi su e ne sei molto consapevole, anche io lo ero ma una volta che sono riuscita a razionalizzata sono anche riuscita a non andarci più in panico.. X quello non capisco xkè ci fai ironia, la conosci molto bene, eppure quando ti vengono pensieri di quel genere ti ci fai portare via facilmente..
    Cioè di solito io una volta "conosciuto il nemico" riesco a controllato e fare si che non controlli me, xke tu pur sapendo che é solo un'altra forma di ansia non riesco a dire "non ci devo pensare xke é solo frutto della mia mente, appena non ci penserò più svaniranno i pensieri negativi"?
    Staresti meglio! Altrimenti non oso immaginare come l'ipocondria condizioni la tua vita anche quella quotidiana, deve essere terribile!!! Mi dispiace tanto, ma hai provato a parlarne con qualcuno?

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    1. Esatto, anche a me è successo così, dei bagliori, come quando guardi a lungo verso il sole p qualcosa di troppo luminoso, infatti all'inizio pensavo che fosse dovuto al fatto di aver mangiato davanti alla finestra aperta dalla quale entrava in sacco di luce! È stato bruttissimo, spero non ti capiti troppo spesso.
      Comunque, sì, ne ho parlato con due dei miei analisti passati, ma entrambi si sono concentrati più sul cercare le cause che le soluzioni e mi hanno detto che la mia mania di controllo voleva arrivare a controllare anche la morte, dopo la vita, e che per questo mi convincevo di avere delle malattie degenerative ad alto tasso di mortalità, come se inconsciamente trovassi confortante il fatto di sapere come/quando sarei morta! Interessante, ma non smetto di caderci. È come col cibo: io so che non si fa, che è sbagliato, ma poi pedalo per tre ore se penso di aver mangiato troppo.
      Un abbraccio!

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  2. "Voglio solo un po' di pace"
    Oh, come ti capisco Euridice.
    Essere stanche di tutto questo malessere interiore (ed esteriore) lo reputo un buon segno. Un segnale della nostra parte mentale sana che ci fa capire quanto stiamo perdendo tempo in sciocchi pensieri, quanto ci perdiamo dentro a paure insulse che noi stesse coltiviamo....
    Il cambiamento parte dall' essere stanchi di una cosa, con la tremenda voglia di trovare altro. La pace! E allora vai, prendilatela, lotta per conquistarla, provaci ti prego!!!!!!

    Sull'ipocondria posso dirti che un pochino lo sono pure io. Da sempre, ma con l'anoressia è aumentata.
    Anche internet non contribuisce ad aiutarmi dato che, non appena ho un doloretto, vado a leggere articoli su articoli che mi fanno credere di essere alla fine dei miei giorni.
    Ricordo che mi tremavano le braccia, formicolii ovunque e debolezza de cuore... Ho pensato di morire, in fondo sul cuore ci avevo azzeccato, ma per il resto non erano cose così allarmanti.
    Mi dispiace per te, perché sono certa che è angosciante... Ma vedo il tutto come una forma di ansia e insicurezza... Forse mi sbaglio, forse lo dico per la mia personale esperienza....
    Ne hai parlato con i medici, vero?
    Un bacione bella!

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    1. Sì, ne ho parlato con gli stessi medici con cui parlavo dei dca e degli altri disturbi d'ansia ma, come dicevo a Raki, non mi hanno mai dato soluzioni efficaci, solo ipotesi sulla genesi della mia sofferenza. L'ultimo analista riconduceva tutti i miei problemi ad una sindrome di iper controllo: io voglio avere sempre tutto sotto controllo, altrimenti vado in panico. È questo che più mi mette in crisi anche nella questione cibo: non tanto il fatto di mangiare di più, ma di mangiare di più se non l'ho programmato per tempo. Infatti a me fa piacere uscire a cena con il mio fidanzato o i miei amici, ma non riesco ad improvvisare neanche un gelato, mi vengono subito i sensi di colpa. E lui riportava tutto a questo bisogno di avere il controllo della situazione: per questo, diceva, mi venivano gli attacchi di panico nei centri commerciali ma non al cinema. Perché al centro commerciale le persone si muovono in modo disordinato, in direzioni diverse, e io non posso prevedere i loro movimenti, e la cosa mi fa sentire "minacciata". E quanto all'ipocondria secondo lui era un metodo per controllare la morte, come volevo controllare la vita: sapere come e perché sarei morta mi darebbe sicurezza, inconsciamente.
      Comunque anche io sono fiduciosa che il fatto di essere stanche di stare male possa aiutarci a stare meglio. E te lo auguro con tutto il cuore, come lo auguro a me! Un abbraccio!

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  3. Come mi dispiace sentirti parlare cosi... Sei troppo bella per stare cosi male.

    non sono ipocondriaca né lo sono mai stata, mi impressiono solo molto facilmente (ovvero terrore del sangue e di tutto ciò che sta nel mio corpo che abbia a che fare con il sangue) ma niente a che vedere.

    Posso sentire il tuo colore, però. E mi dispiace. Non sono un medico, non posso consigliarti nulla, solo per qualsiasi cosa tu scrivila, buttala sulla carta, ogni tua sensazione come quelle che hai descritto: magari ti aiuta davvero a vedere tutte quelle sensazioni fiori da te e quindi in modo piu rilassato, o magari no ma sicuramente male non fa.
    Mi spiace, mi sento inutile ma se per te è un'ossessione al pari di quella del cibo immagino quanto possa farti sentire diversa.
    Non poter stare fuori con gli altri senza pensieri, leggera, ma Dover vivere nel terrore che ti giardino mentre mangi, che ci sia troppo da mangiare, cosi come Dover avere il medesimo terrore do "estraniarti", do stare male, di avere gli attacchi di ansia di cui parli.
    Forse l'aspetto positivo è che questo ti ha in qualche modo tolta dalle grinfie dell'anoressia in un momento in cui ti stavi davvero distruggendo la vita. Se hai avuto la forza di fare ciò, io penso tu sia in grado di fare tutto. Non voglio dirti semplicemente di razionalizzare queste tue sensazioni perché potrei benissimo dirlo a me stessa "se non ti piace abbuffarti, non farlo no?! Se sei consapevole delle sensazioni brutte che provi, non farlo!!" ma so che purtroppo non è cosi semplice.
    la tua mente o sta da una parte, o dall'altra. Noi ci impuntiamo a scinderla ma la mente è una! E se la mente elabora i pensieri malati, come può eliminarli? Accantonarli, ignorarli ma eliminarli non credo.
    Devi fare in modo che non ti rubino la serenità, non consentirlo..
    scusa mi sento inutile! Un abbraccio grande!

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    1. Non sentirti inutile, non lo sei affatto. Ho bisogno di sentirmi capita, o almeno non giudicata, e quindi ho apprezzato tantissimo le tue parole. Il mio terrore più grande è che gli altri ridano delle mie paure, che le trovino sciocche o indegne di essere prese in considerazione. Per esempio, appena cominciai a dimagrire, ricordo che i miei amici la buttavano sul ridere quando, davanti allo specchio che rifletteva una me taglia 40 dicevo di essere enorme. N., il mio compagno di banco, mi allontanava la sedia chiedendomi se avessi abbastanza spazio per i miei chili di lardo, oppure chiedeva se dovessimo allargare la porta per farmi uscire dalla classe e io mi sentivo ancora peggio perché, oltre a stare male, sentivo che la mia sofferenza era messa in ridicolo. Non pretendevo che gli altri, quelli che facevano merenda con il panino con la cotoletta, comprendessero il mio disagio, ma avrei voluto almeno che non lo aumentassero.
      E così negli anni ho smesso di parlare delle mie angosce. Lascio sempre tutto su un piano molto accennato, così che se proprio se ne deve ridere, almeno l'ilarità sia giustificata. Per esempio, spesso scherzo con gli amici sul fatto che quando sto male cerco su google i sintomi e mi convinco di essere in punto di morte, ma solo alcuni sanno quanto stia davvero male.
      Perciò, ti ringrazio tanto! <3
      Un bacio!

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